ROME, ITALY - NOVEMBER 04: Edin Dzeko of AS Roma celebrates after scoring the team's second goal during the UEFA Champions League Group E match between AS Roma and Bayer 04 Leverkusen at Olimpico Stadium on November 4, 2015 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Lo scenario è lo stesso di 34 anni fa, 30 maggio 1984, ma la Roma spera di riscrivere un finale diverso. Da finale a finale, ora gli uomini di Di Francesco devono conquistare l’ultimo atto di Kiev e vendicare la sconfitta degli uomini di Liedholm in quei maledetti rigori che consegnarano la Coppa al Liverpool. La strada è tutta in salita perché si parte dal 5-2 dell’andata per i Reds. Serve un’altra notte magica, un’altra rimonta. Servono 3 o più gol di scarto, serve il supporto di un’Olimpico che contro il Barcellona è stato fantastico.

Serve anche un po’ di follia, serve testa e bisogna crederci fino alla fine. Questo lo spirito che mister Di Francesco ha creato all’interno dello spogliatoio di Trigoria. Dopo Chelsea e Barcellona, bisogna annientare anche il Liverpool. E qui i proverbi possono aiutare: non c’è il due senza il tre. Il quarto e ultimo ostacolo poi si chiamarebbe Real Madrid che guarda da spettatore molto interessato la partita dell’Olimpico con il biglietto per Kiev già in mano.

Non sarà certo facile, ma l’orgoglio giallorosso è più vivo che mai. I gol la Roma ha sempre dimostrato di saperli segnare e poi c’è Dzeko che in occasioni così si esalta sempre. Il bel gioco è il diktat di Di Francesco, la via per arrivare alla vittoria. La missione è possibile, ma tutto deve girare per il verso giusto. Salah, che torna nel suo ex stadio, è da fermare come Messi: una notte storta può capitare anche ai grandi campioni. E questa volta i giallorossi sperano che l’egiziano non sia letale. Appuntamento alle 20:45.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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