SERGIO MATTARELLA

Gente che va e gente che arriva, qualcuno che aspetta una telefonata che lo farebbe tornare ben volentieri e qualcun altro che invece la telefonata lo porterebbe, anche volentieri, altrove; questa potrebbe essere la situazione di qualsiasi squadra italiana, a prescindere dalla Serie, e questa è la situazione del Cesena che da qualche giorno corre nel “solito” buon ritiro di Acquapartita, augurandosi che l’acqua parta per un ritorno in B ….

Ventotto convocati agli ordini del confermato mister Viali, rimasto al Cesena chissà se solo perché costa meno di altri, o perché quella era la soluzione migliore anche per la Dirigenza, una dirigenza per altro sempre “traghettatrice”, in attesa del Messia che abbia soldi ma, soprattutto che voglia spenderli ….
Certo, in questa fetta di Romagna si continuano a sognare i vecchi fasti e (quasi) tutto serve per i mugugni esportati dalla vecchia Repubblica Genovese, dove i marinai rinunciavano a parte dell’ingaggio per potersi lamentare; d’altra parte il calcio è questo, o anche questo, e lamentarsi fa parte del gioco ….
C’è una nuova stagione da disputare, quindi meglio lasciare perdere il finale di quella vecchia, brutto e che speriamo insegni quanto non si è imparato da altri brutti capitoli scritti in un libro che è sembrato quei romanzi in cui si alternano pagine speciali ad altre da cancellare o, appunto, che dovrebbero servire da insegnamento …. già, dovrebbero ….

Oggi il Cesena è un cantiere, una casa in costruzione, certo da tirare su in “economia”, ma questa non è mica una colpa di chi ne è alla guida, che fa errori e cose buone, come tutti, ma c’è e continuerà ad esserci, nel bene e nel male, che piaccia o meno; e poi, davvero avere soldi da spendere vuol dire vincere, salire di categoria? Si, lo so, tutto opinabile, ma se così è di opinabili non ci sono solamente le cose che penso e scrivo io, ma quelle di tutti, dato che il mondo è pieno di gente con i soldi e li spende male ….

In realtà servirebbero di più le idee, la competenza ed anche così nulla è garantito e la famosa “programmazione” mi sa tanto di argomento buttato lì per darsi un tono, fare i “professori”, dato che programmi ma poi basta un infortunio al ginocchio del bomber, cinque o sei positivi al Covid e tutto va a farsi …. benedire nel Savio.
Dai su, pensiamo positivo e torniamo a rispolverare parole dimenticate o che non piacciono ed invece dovrebbero tornare velocemente di moda …. passione …. pazienza …. la capacità di accontentarsi senza guardare sempre indietro …. anche perché a guardare indietro mica c’è solo la Serie A, l’UEFA, Hubner e Ceccarelli, il Bisolone e Castori …. vogliamo parlare di Mutu? O magari rispolveriamo plusvalenze ed il fallimento?

Il calcio da e prende, regala gioie e dolori, speranze e rimpianti, tutto sta a decidere se ieri è più importante di domani, anche a Cesena, dove il Savio scorre e come il calcio va vanti, lento lento, ma senza fermarsi.

Il Direttore Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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