FUORI GLI ARTIGLI
Sembra un Cesena stanco, piegato, demotivato, senza quel gioco corale e determinato che abbiamo visto prima che la squadra bianconera soccombesse internamente contro la Reggiana di Diana. Sarà che ci avviciniamo alla primavera, ad un cambio di stagione dove tutti abbiamo bisogno di ricaricare le pile, o sarà ancora di più che dopo il ko contro la capolista il cavalluccio ha tirato i remi in barca, alquanto sfiduciato e privo di motivazioni?
Sicuramente tutto porta a pensare che abbandonate le speranze per la prima posizione, dove il solo Toscano non si dà per vinto, i bianconeri hanno allentato la morsa anche sul facile terreno di Fiorenzuola, con la conseguenza che la Virtus Entella, calando il tris al Conero, è riuscita a scavalcare i romagnoli senza che nessuno se ne accorgesse perchè si guardava la classifica con il naso all’insù senza gobba.
Eppure di qualcosa non ce ne siamo accorti nel girone di ritorno, si è era tutti concentrati alla super-sfida, mentre i liguri grazie alla “Volpe” in panchina, hanno giocato d’astuzia e lo continueranno a fare fino all’ultima giornata di campionato.
La matematica attesta che i giochi sono ancora tutti aperti, visti gli scontri diretti non ancora consumati, ma l’esperienza dominante da cronisti ci consente, o meglio, ci induce a scrivere che i granata emiliani hanno tutte le carte in regola per raggiungere il Modena, il Parma e circoscrivere il calcio dentro una “forma” rotonda che vale una fortuna con tanto di paracadute.
Il Cesena, dunque, senza troppe illusioni, farebbe bene a imprimere tutte le risorse per non farsi scappare la seconda posizione. Uno per non parlare di un ennesimo mezzo fallimento sportivo, due per evitare la lotteria dei play-off e giocarsi poi la finale con due risultati utili.
Va fatta una considerazione in questa fase, in un momento delicato dove ci si gioca tutto compresa la competenza.
Nel mercato di riparazione i preposti dell’area tecnica, dovevano ben pensare di portare in riva al Savio un terzino sinistro degno di illuminanti ripartenze e un trequartista utile anche negli inserimenti per creare opportunità vincenti alle punte, compreso Ferrante che ha sofferto l’adattamento al modulo, visto il digiuno di gol, ma che nessuno si attendeva per i suoi trascorsi esplosivi.
La società, ha dal primo giorno voluto accontentare Domenico Toscano, una squadra a tutto tondo che rispecchiasse il suo carattere, il suo credo, ora dunque se la serie B non fosse raggiunta, riteniamo, in una riflessione pacifica, che sia giusto ammettere che il flop in gran parte sarà dell’allenatore perchè si è fidato troppo dei suoi alfieri.
Il calcio non sempre paga sulla testardaggine, spesso in questo sport si è vinto perchè i tecnici sono chiamati a scoprire nuovi giovani e nuovi talenti.
Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto Luigi Rega