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Ci vorrebbe John Wayne…

… Magari Clint Eastwood, con la speranza che quando arriverà l’americano, non ci si ritrovi davanti il cugino di quello approdato qualche anno fa a Bari …. sceso da un volo Low Cost, seduto in classe economica e la cui sola parvenza di ricchezza era il cappellone alla J.R., che sparì dopo qualche giorno spesato e riverito meglio di un …. trullo!
Ormai non si parla d’altro a Cesena, la partita di Carrara è “scivolata” via come il vento e quella contro il Siena pare servire solo da contorno al Boss atteso come il Messia (senza esse finale, mi raccomando), portatore di dollari e pronto a moltiplicare …. Bortolussi e Nardi.

Se poi arriverà un pirla, beh, potremo sempre andare alla COOP a comperare un camion di fazzoletti e piangere sul latte versato, sulle tante minchiate scritte …. e dette …. sugli ex Consiglieri; non quelli che le casse del Cesena le hanno ripulite lasciandoci solo la polvere, oltre che i debiti, ma quelli che si sono sobbarcati la rinascita, alcuni dei quali (magari quasi tutti) spocchiosi e permalosi, che non frequentavano le tv locali e “manipolavano” giornalisti prezzolati al loro soldo (fortuna che vivo ed abito a Torino ….).
Il domani del Cesena è lì in attesa di sapere se potrà rivedere fasti e feste, oppure dovrà accontentarsi di vivacchiare, magari usando l’ascensore per girovagare tra le serie minori, sperando di vendere Bortolussi a peso d’oro e di trovarne il gemello in saldo.
Di sicuro la speranza c’è, anche se in questi casi mi sorge sempre spontanea una domanda: ma cosa fa decidere qualcuno ad investire nel calcio?
E perché in Italia, il Paese dove il calcio è una schifezza guidata come tale da gente buona solo a fare debiti che poi non paga? Ecco, questa potrebbe già essere una risposta plausibile …. butti lì un po’ di soldi, cerchi di farli rendere sottobanco, magari saltando tra plusvalenze e “piaceri” agli amici del bar ….

…. Un’altra motivazione potrebbe essere il business del mattone, inteso come stadio, centro sportivo, su cui speculare e gonfiando i costi a dismisura, tanto prima che ti “becchino” sei già tornato al tuo paese, e poco male se in tasca hai degli euro, magari trovi un cambista che ti frega un po’, ma che te ne importa, se invece del 100 guadagni solo il 95%?
Però a Cesena lo stadio c’è, e pure bello, così come il centro sportivo e quindi il “miele” non dovrebbe essere il mattone, quel mattone; e dunque cosa spinge un americano a dispensare soldi nella Romagna bianconera?
La piadina con lo squacquerone? Il mojito del Papeete?

Forse lo scopriremo solo vivendo, sottolineando il forse e sperando non lo si scopra a nostre spese, anzi, a spese del Cavalluccio, perché in questo caso temo sarebbe …. ma non voglio neppure pensarci! Intanto però si gioca, con l’1-1 di Carrara, giusto per quello che si è visto, ed in attesa del derby bianconero, con quel Siena i cui fasti sono simili a quelli romagnoli, con una Coppa Uefa in meno, ma sogni naufragati in mezzo a montagne di debiti, di plusvalenze, di puttanate varie e purtroppo non eventuali!

Oltre ai colori, il fallimento è il denominatore comune tra Cesena e Siena, con quello senese datato 2014, solo un anno dopo essere retrocessi dalla Serie A; un fallimento ripetutosi un anno fa e se il Siena è in C è solamente grazie ad uno dei soliti ripescaggi, nella speranza di una maggior serietà dei nuovi proprietari, che spesso sono solo dei paravento o degli speculatori la cui serietà è inferiore allo zero. Tra l’altro, con il Siena tornerà al Manuzzi una vecchia conoscenza bianconera, Michelangelo Rampulla, oggi allenatore in seconda e che in Romagna ha giocato dall’83 all’85, in Serie B dimostrando che tra i pali non era certo l’ultimo arrivato; in campo invece si potranno certo riconoscere Paloschi, ex grande promessa milanista, Guberti, il nazionale islandese Karlsson, Terzi ed il portiere Lanni, a fare da ossatura ad una formazione che tuttavia può al massimo aspirare ad un posto play off, ma visti i nomi non è da sottovalutare pur arrivando da quattro sconfitte consecutive.

In attesa di zio Paperone, il domani del Cesena si chiama Siena e se per noi il sogno americano è a portata di mano, Viali ed i ragazzi in bianconero, è meglio mettano testa e gambe a domenica prossima, ore 17,30, tanto lo stipendio lo prendono anche adesso!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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