E’ passato tanto tempo dal nostro ultimo appuntamento, mesi senza calcio, mesi senza il Cesena ancora tradizionalmente tra i professionisti, conditi invece da tanta paura, da notizie che facevano rabbrividire, di contagiati, terapie intensive, morti, solitudine dentro e fuori gli ospedali; oggi finalmente riprendiamo con cautela ad essere di nuovo noi, anche se lo stadio sarà per un po’ solo il luogo dove si gioca al pallone, ma vietato ai più, perché ricominciamo pur con tante limitazioni.

Chi non deve limitarsi è il Cesena, almeno per quanto riguarda l’impegno, quello settimanale a Villa Silvia, quello in campo all’Orogel stadium o fuori casa, quello della Società, ancora impegnata in un mercato che ha portato tante novità, tanti volti nuovi, per poter riprendere quel viaggio decennale interrotto repentinamente mesi fa.

Non è facile, non sarà facile, perché la Serie C non rappresenta ciò che vorremmo essere la “casa” del Cavalluccio, ma quello che vale per il Cesena è discorso che in tanti fanno e basta leggere l’elenco delle formazioni dei tre Gironi per rendersene conto, con nomi altisonanti che, ancor più del Cesena, sono stati in auge, frequentando in diversi periodi anche le zone alte della Serie A e persino l’Europa.

Aver iniziato la stagione con un pareggio esterno in quel di Verona, può essere buon viatico per i ragazzi di Viali, anche se la partita non è stata di certo entusiasmante, ma l’avversaria poteva risultare pericolosa ed essere riusciti a limitarne fortemente la prestazione potrebbe e dovrebbe dare forza e morale ad un gruppo bianconero piuttosto giovane e quindi bisognoso di tempo per essere amalgamato e plasmato durante l’arco del campionato.

Quella in Veneto poteva essere una vittoria, visto che i ragazzi del cavalluccio hanno dimostrato di essere tecnicamente migliori degli avversari, ma non sempre si riesce a concretizzare la superiorità in campo e, come già ampiamente dettonella passate puntate, occorre tempo, non solo per la parte fisica, ma anche per la “testa”, quella che a volte è ancora più importante della questione atletica.

Punto prezioso in ogni caso quello contro la Virtus, che andrà “rinvigorito” nell’appuntamento d’esordio casalingo a discapito della Triestina; i giuliani sono sempre compagine di tutto rispetto e l’aver esordito male, con la sconfitta casalinga ad opera del neo promosso Matelica, darà loro un motivo in più di pericolosità e riscatto.

La formazione di Carmine Gautieri (che ha vestito la maglia romagnola) è zeppa di nomi che hanno affrontato Serie A e B ed andrà affrontata con grande cautela, ma con altrettanta convinzione di poter fare bene.
La prima giornata ha evidenziato un grande equilibrio e le due sole vittorie casalinghe, contro le ben cinque esterne, la dicono lunga su quello che potrà essere la storia del Girone B, con il fattore campo che, senza pubblico, di fatto si azzera e sono l’esperienza, la voglia, l’agonismo a fare la differenza.

Per parlare del Cesena, della rosa, di quello che ci potrà riservare la stagione, credo sia assolutamente prematuro; il mercato è ancora in essere per qualche giorno, ancora più tempo occorrerà, a mio modesto parere, per dare un assetto definitivo alla squadra, pur senza avere una formazione da considerarsi “titolare” visti anche i cambi concessi.

Oggi è un giorno nuovo per tutti, da vivere con la speranza innanzi tutto di non dover affrontare una recrudescenza del Covid, della possibilità di tenere sotto controllo una situazione ancora drammatica ed il calcio può dare una mano anche alla gente, che certamente ha bisogno di pensare non solo alle cose negative della quotidianità, ma anche di svagare la mente con argomenti che, come il pallone, possano alleggerire il peso degli ultimi tempi.

Anche questo è oggi il pallone, anche questo viene chiesto a Viali ed ai suoi ragazzi, al Cesena tutto, ovvero essere non solo motivo di orgoglio per tifosi e città, ma anche mezzo per alleggerire il peso di un momento particolarmente difficile.La situazione attuale non è certo facile, ma non si chiede al Cavalluccio di vincere a tutti i costi, bensì di profondere impegno e voglia, dare entusiasmo e quel senso di appartenenza che il calcio ha un po’ perso.

Buon Campionato quindi al Cesena, ai suoi tifosi ed anche a noi, che del contesto facciamo parte e che nel contesto non possiamo esimerci dal raccontare la realtà, con professionalità ed onestà, ogni giorno.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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