2021 L’anno della svolta?

Finalmente è arrivato il nuovo anno, anche se quello vecchio, per il Cesena, non si può dire sia stato poi così male e per la dimostrazione di ciò scrivo basta guardare classifica, media inglese e risultati, specie gli ultimi.

Certo il Covid e tutto quanto ne consegue, ma qui si parla, per una volta, solo di calcio giocato, di allenatori, calciatori, dirigenti, tifosi, aggiungendo al massimo la categoria degli scrivani… Dunque si parte con l’anno nuovo e con un appuntamento, come al solito, da non sottovalutare; lo affermo sempre qualunque sia l’avversaria di turno? Beh, si, perché mi pare che la classifica sia, davanti, piuttosto corta, e che nessuna delle favorite abbia dimostrato di potersi ancora staccare dal lotto di chi aspira alla promozione diretta.

In più ci sono formazioni, come appunto il Cesena, andate oltre le aspettative, che oggi sono lì, pronte a giocarsela, con un entusiasmo cresciuto a suon di vittorie, di prestazioni importanti, di una crescita mentale che si abbina a quella fisica, grazie al fatto che ci si sia messi a disposizione di un allenatore “normale”, né maestro e né professore, ma bravo nel gestire la rosa a sua disposizione. Dicono che l’appetito vien mangiando e vedremo quanto appetito avrà questo Cavalluccio anche inteso come Società, che in estate ha operato, tra mille dubbi e mugugni, l’ennesima rivoluzione, con un budget limitato, o comunque non all’altezza di chi partiva con mire roboanti ed una “cassa” ben più fornita!

Ora, vero che non siamo neppure ancora a metà dell’opera, ma il Cesena a due punti dalla vetta e davanti a compagini sulla carta ben più attrezzate, è un successo “anche” per i dirigenti, le loro scelte, e pazienza se avremmo tutti voluto qualcosina in aggiunta, magari vedere ancora il “Conte” in campo, non tutto si può avere e se alla fine fosse …. promozione, quanti rimanti potremmo dire di avere?

In questi giorni è anche nuovamente mercato e ci si aspetta qualche operazione ovunque e quindi anche in riva al Savio, perché è logico il tentativo di migliorare là dove qualche carenza è emersa, per inseguire un sogno che fa gola.

Dove “dovrebbe” operare la dirigenza bianconera? Leggo e sento diverse cose, opinioni e suggerimenti volti a migliorare la rosa, alcune interessanti altre meno, nomi che non sempre conosco così bene ed altri che magari non mi convincono, anche se si tratta di gente esperta, che “potrebbe” fare comodo, ma pure destabilizzare un gruppo che, da distante, mi pare avere lacune, ma essere unito e voglioso, compatto il giusto.

La Serie C è categoria particolare, dove non sempre avere gente da B, se non da A, paghi e gli esempi ci sono sempre stati e ci sono in questa stagione (vogliamo parlare del Bari?); per questo cercherei qualche ritocco, fossi un dirigente, ma senza stravolgimenti, anche rischiando di non farcela per qualche dettaglio…
Il calcio in fin dei conti è legato ai dettagli, che oggi chiamano episodi, da sempre ed a volte basta un ciuffo d’erba che devia leggermente un pallone per determinare una vittoria od una sconfitta, far diventare una stagione trionfante o piena di rammarico.

Nel calcio, come nella vita, tutto è di passaggio, tutto potrebbe essere fatto in tanti modi e le scelte a volte sono vincenti ed altre… molto meno che una schifezza; noi però abbiamo un vantaggio, quello di esprimere solo delle opinioni, delle idee che se sbagliate domani non se le ricorda, e non ce le rifaccia, nessuno.
Possiamo quindi esaltare chi ci piace, chi ci ha fatto gioire, rimpiangere l’assenza senza nessuna controprova, positiva o negativa che sia; questo senza polemica alcuna e verso nessuno, proprio perché ogni opinione merita rispetto.

È arrivato il 2021, anche se non è mancato qualche furbone che in video ha augurato… buon 2001, e vuole guidare il Paese… Adesso starà a noi fare sì che sia migliore del precedente, ed anche il Cesena è chiamato a contribuire, regalandoci qualche gioia, a ciò, sperando di poter presto tornare allo stadio, a riempire di vita la Curva Mare, come pure gli altri settori del Manuzzi-Orogel, perché il calcio senza tifosi non è calcio e meno che mai lo è quando la televisione ti regala solo… nebbia.

Il Direttore Maurizio Vigliani – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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