Buchi e Ciambelle

La trasferta del Cesena a Carpi è stata un po’ come un Brazadel senza il buco, perché sarà che l’Emilia è sempre indigesta, ma dal Cabassi si poteva certo uscirne meglio, anche se non si può negare il fatto che i biancorossi siano formazione superiore al Cavalluccio.
Peccato non aver dato continuità alla vittoria interna contro il Fano, ma almeno il Cesena non ha sfigurato ed anzi ha probabilmente disputato una delle sue migliori gare, o forse è meglio dire, spezzone di gara, perché nel primo tempo Collocolo e compagni hanno subito una rete incredibile, a causa di una papera clamorosa di un Nardi che poco prima aveva invece compiuto un miracolo.

Il calcio è questo e questo è il Cesena, ancora poco capace, causa inesperienza, di gestire l’intera gara, di essere produttivo non solo con l’undici iniziale, ma anche una volta che le sostituzioni cambiano il volto della formazione; peccato, ripeto, prendendo però il buono che comunque c’è stato e dovrà essere usato in futuro.
Un futuro che è già adesso, con un incontro di quelli che possono dare nuovamente fiducia, perché al Manuzzi arriva il Padova, una delle favorite indiscutibili del Girone, una di quelle squadre che il solo nome fa tornare indietro con la memoria ad un passato di grande tradizione ed un presente assai poco all’altezza dei tempi belli.
Sarà la volta di dimostrare, per i ragazzi che scenderanno in campo nel corso dei novanta minuti, di aver imparato la lezione?
Sarà l’occasione di vedere che non solo gli undici di partenza sanno dare il meglio?
Come detto, l’occasione è buona per dare una bella sterzata ad una stagione che chissà se e quanto durerà, perché ormai si vive alla giornata, come si è visto proprio prima della sfida con il Carpi.

Oggi la partita, la classifica, sono forse le cose che meno devono preoccupare, perché la salute è assolutamente precipua ed il reiterarsi del Covid non può che essere più importante dello sport, di qualunque livello e di qualunque categoria si parli; per questo anche nello scorso numero avevo sottolineato come fosse importante vivere con maggior leggerezza il calcio, tornare se possibile a viverlo come qualcosa che può farci gioire o arrabbiare ma senza farlo diventare “indispensabile”.
Nei giorni che mancano al 2 novembre, quando sarà in programma la sfida contro il Padova, non so cosa succederà, anche se naturalmente mi auguro che anche questo momento sia di possibile gestione, magari con la necessità di provvedimenti restrittivi, che però non necessitino una nuova, terribile, chiusura totale o quasi.

Parlare di calcio, scrivere di calcio, non è facile in queste condizioni, perché giocoforza non si possono ignorare i fatti di una pandemia che forse troppo superficialmente qualcuno credeva ormai “domata” ed altri addirittura negano (ma se c’è ancora chi ritiene la Terra piatta, cosa vogliamo pretendere da certe menti illuminate ed eccelse?); però si deve provare ad andare avanti, anche con “l’aiuto” del calcio, pur se le regole cambiano ogni trenta secondi o a seconda di chi ne è coinvolto ….
Cesena-Padova è alle porte, speriamo si giochi e già questo sarebbe un successo, se poi Viali ed i suoi ragazzi ci daranno una gioia, beh, sarà ancora più bello e questa volta un Brazadel ben cotto e … con il buco.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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