E’ sempre stato noto, sin dai tempi dell’oratorio, in un luogo piccolo di cristianità pallonara, che l’uomo che si diletta di acrobazia sul cemento, sopra i sassolini o sull’erba è un fenomeno solitario, un prodigio di invenzioni minime e tuttavia impensate, esaltanti e spensierate.
Il Cesena Fc visto contro la Triestina dall’alto delle tribune, mi ha suscitato un sicurissimo ricordo bio-storico nel sangue, quello, che la squadra ha deciso di calarsi finalmente fra noi e andarsene con superiorità ricca e felice di gioco contro una signora squadra che riportava al Manuzzi, il calcare di Granoche. Nei miei dissennati amori infantili di calcio, Cesena-Triestina ha rappresentato quasi un epos non dico di titani, ma tra giocatori che hanno poi fatto storia tra i piccoletti come sono io… Ma il tempo, scorre via, velocemente e si arriva il presente con i bianconeri di Modesto fatti di muscoli bruti, ma soprattutto di un genio come il Conte De Feudis, ispiratore di una vittoria di rigore… e logica.

E, anche se dovette migrare, Giuseppe dal dolce Cesena di Bisoli, è tornato alla corte forte più che mai per sostenere l’asta della bandiera.
E’, un’immagine forse un po’ troppo poetica per il capitano, ma è giusto scriverlo per il suo gioco della palla etico e pieno di pura fantasia.
Beppe, ha ripreso a correre ad essere frizzante come il vento delle colline spenzolando la lingua per la fatica e il cuore.
Un cursore d’istinto come lui poche società in questa categoria possono permetterselo, nonostante l’età; allora ve lo potete godere voi, tifosi da sempre del cavalluccio, perchè può stupire fino al dispetto di quando finirà la carriera.

Quando Modesto, nella ripresa, ha deciso di richiamarlo, 10.000 presenti gli hanno esteso un lungo applauso…, non poteva essere diversamente… Perchè la vittoria di rigore contro gli alabardati è arrivata per il suo immenso contributo; e, questo fa ben sperare per la prossima gara casalinga contro il Piacenza. A trovare delle folate ansanti e decisive per sbloccare e chiudere l’incontro è stato poi Zecca, un calciatore infettato dal grande sacrificio e senso tattico come un piccolo borghese tra tanti illuminati. C’è da scommettere fino alla fine della stagione che saranno proprio loro due a suonare la carica ai compagni di squadra e che Modesto sarà chiamato ad impiegarli come titolati e titolari in ogni disputa.
Al calar del sole, dopo Cesena-Triestina, dopo una partita rocambolesca sotto molti punti di vista, mi sono detto: “E’ tornato il vecchio Cesena goleador!”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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