UN DERBY NELLA GABBIA…

Per la categoria attuale, certamente il derby emiliano-romagnolo tra Cesena e Modena è uno dei più sentiti in Regione, non a caso domenica al Manuzzi si vedrà qualche presenza in più.
Gli abbonati e i paganti sono attesi da un bellissimo colpo d’occhio soprattutto quello che si potrà osservare in curva Mare a inizio gara, pronta ad un mix di fumogeni, bandiere e bandieroni che accolgono le squadre in campo. Ci sono punti pesanti in palio per le due contendenti, basta leggere la classifica.
Modena e Cesena sono ben distanti dalle alte sfere e per questo motivo, si può intuire, che sarà un campionato transitorio, una stagione di studio volto al futuro.
Il vecchio derby appare dunque arruginito, dove i canarini e il cavalluccio in serie maggiori non si risparmiavano nulla.
Oggi ci si domanda se la tanta rivalità mostrata nel passato, sia ancora fucina di “odio calcistico”, di campanile a 360 gradi, sia in campo che sugli spalti.
Si spera che vinca l’educazione, il buon comportamento, perchè i tafferugli tra le due tifoserie rivali sono sempre stati accesi, a Modena addirittura un lustro fa sembrava una guerriglia.

E, si spera, che in campo si veda più il bel gioco, che il fallo a tutti i costi non sia a prescindere, come è stata capace di attuare la Reggiana per strappare un punto.
Mancano 4 giornate al termine del girone d’andata prima di girare intorno alla boa.
Sarà dunque importante per il Cesena superare questo test a colpi di remi, una vittoria casalinga, dopo il colpo di Gubbio sarebbe davvero salutare sotto molti aspetti.
Il primo in assoluto per rafforzare ancora di più la graduatoria e raggiungere gli ospiti odierni.
ll secondo utile ad aumentare l’autostina e il terzo per cucire saldamente la fiducia con i propri tifosi.
In partite come queste non può rinunciare a uno come De Feudis, che concedetemelo, cari lettori, in certi tratti agonistici mi ricorda Giambattista Festa, quel “muratore” instancabile pronto ad usare martello e scalpello.

Il Cesena in questo periodo ha bisogno del suo capitano più che mai, di quel calciatore sano e giudizievole, di un grande motivatore e trascinatore per tutti i compagni specialmente nei momenti nevralgici della partita.
L’urlo che sale al cielo: “c’è solo un capitano…” non è mai stato così di moda. Con il Conte sul terreno di gioco ci sono buone che possibilità che per l’ennesima volta i canarini a Cesena si ritrovino nella gabbia…!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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