UNA SOFFERENZA EVITABILE.

Nel campionato mediocre del dilettantismo la rivalità aumenta. Il Matelica è la prova lampante. Questa piccolarealtà delle Marche sta dando del filo da torcere ad un Cesena qualitativo tecnicamente, ma che in più riprese non ha saputo chiudere anticipatamente la pratica promozione.
E, per ottenerla ci sono ancora 180 minuti con il ferro caldissimo. Certo la squdra romagnola ha 3 punti di vantaggio sulla rivale di sempre e sulla carta il vantaggio non è poco.
Non è poco in considerazione pure del fatto, che la formazione di Giuseppe Angelini, avrà domenica presso le mura amiche, una sfida abbordabile contro il fanalino di coda, il Castelfidardo del tutto condannato. La compagine marchigiana invece dovrà lottare per non soccombere in quel di Campobasso. Il Matelica deve assolutamente vincere le ultime due pratiche mentre ai romagnoli basterebbe una vittoria e un pareggio.
Dunque, il margine di vantaggio se non verrà scialacquato igenuamente a partire dalla prossima sfida, incoraggia l’ambiente a pensare che l’apoteosi potrebbe arrivare con una giornata d’anticipo.
A dire il vero nel numero precedente, visto un Cesena nevrotico e sciupone nell’ultimo periodo con il suo bomber Ricciardo relegato in tribuna, avevamo anche ipotizzato che solo all’ultimo giro di orologio avremmo avuto il verdetto finale di questa stagione piena di sofferenza.
Una sofferenza evitabile, se nella mentalità dell’allenatore e della squadra ci fossero state meno paure e un force progress intenzionato a credere nelle proprie capacità.
Ciò che fa ben sperare il ritorno in campo proprio di Ricciardo che insieme a Fortunato e Alessandro formano un tridente di categoria superiore. Se poi in queste due ultime giornate arrivasse il goal salvatutto tremendamente cercato dal capitano De Feudis, sarebbe come ritornare indietro nel tempo, quando Pierpaolo Bisoli in sole due annate porto in trionfo il conte di Bollate e tutta la Romagna.
Certi calciatori, alla Romeo Benetti, esperti ed arcigni in mezzo al campo, servono proprio nei momenti più ardui; per questo motivo tutti si attendono che San Giuseppe possa fare la differenza dopo tanto peregrinare in campo.
Insomma per farla breve i trequartisti o i centrocampisti arretrati bianconeri dovranno svolgere un compito ben diverso da quello visto fino ad oggi. Ci riferiamo ad un maggior pressing, stazionando a ridosso delle punte, perchè solo se si osa in momenti come questi, si può volare in alto come le aquille!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui