Ho le mie idee, probabilmente poco condivisibili, ma del Cesena 2018 mi sono rimaste poche cose positive: la vittoria arrivata più per sacificio che bel gioco!
Sicuramente quando si è nella posizione del Cesena non occorre guardare l’estetica ma la sostanza, ed i tre punti sono sostanza, però resto straconvinto che per raggiungere la promozione diretta serva ben altro che le urla e gli strepiti di Angelini.
Confesso di non amare particolarmente gli allenatori strepitanti, quelli ululanti; perchè quando arriva la parte più “calcistica” arrivano i dolori, proprio per il motivo che serve di più preparare bene una sfida tatticamente e tecnicamente, leggerla correttamente, che accusare o spintonare e ritrovarsi in dieci, raggiunti in due minuti (ed in casa) dalla penultima in classifica! Ma c’è chi è contento così ed allora.. Applausi! Ho divagato, ma la nuova Angelinizzazione mi pare abbia vissuto una specie di camploniade di alcune stagioni fa!
Poco gioco, quello buono s’intende e troppe manovre lente e spesso di basso profilo tattico.
In panchina, ci si sta per cambiare l’equilibrio e per fare crescere quei meccanismi provati e riprovati in settimana.
Diciamo la verità…
…Il Cesena si ritrova in testa alla graduatoria più per i difetti evidenziati dalle inseguitrici che per i propri giusti meriti.
Angelini è corteggiato a Cesena e lo è sarà ancor di più quando avrà centrato la promozione, ma sono sicuro che se si punta a tenere distante il Matelica, anche lui, vuole vedere il suo Cesena crescere in virtù del fatto che il Lega Pro senza qualità si arriva poco lontano.
Vero che è meglio essere primi che ventiduesimi ed ultimi, ma bisogna sempre considerare le attese e per quale obiettivo si corre nella prossima stagione.
Se occorre angelinizzarsi per raggiungere la cima lo vedremo dalla prossima sfida contro l’Avezzano, magari senza rischiare di addormentarsi come durante il soporifero Cesena-Campobasso alla quattordicesima giornata, e per arrivare a contare dieci tiri in porta, dover considerare come tali anche i palloni lanciati ai portieri dai raccattapalle.
Per arrivare alla promozione è possibile che serva di più la tarantolite della calma, ma bisogna non perderla appena usciti dalle mura amiche, perché altrimenti il Matelica potrebbe avere ancora un lume di speranza per ritornare sulla poltrona del re che ora è bene incollata sotto il sedere del cavalluccio!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui