Milan?s coach Marco Giampaolo reacts during the Italian Serie A soccer match Genoa CFC vs AC Milan at the Luigi Ferraris stadium in Genoa, Italy, 05 October 2019. ANSA/LUCA ZENNARO

Tra serie A e serie B è rimasta una sola squadra a non avere ancora vinto. E’ il Cesena, che tra queste 42 squadre è anche quella che ha segnato di meno e che da inizio campionato che guarda tutti dal basso verso l’alto.

La speranza dei tifosi bianconeri è che non si ripeta la debacle sportiva maturata nella stagione 1976-1977. Anche allora era seria A e il Cavalluccio, in quel sciagurato campionato, occupò l’ultima piazza dall’inizio alla fine. Una analogia pericolosa. L’avvio del gruppo di Giampaolo sta percorrendo la stessa strada di quel Cesena di 35 anni fa (quattro stop e due pari nelle prime sei gare).

Sono ben 170 giorni che il Cesena non vince una partita. L’ultimo grido di gioia si riferisce all’uno a zero del 15 maggio al Manuzzi contro il Brescia. Da allora i bianconeri hanno afferrato tre miseri pareggi e sette sconfitte. Il record negativo di partite senza vittorie (14) è però ancora abbastanza lontano. Per ben due volte, e sempre nella serie maggiore il Cesena è riuscito a confezionare una simile impresa negativa. Nella stagione 1982-1983 (dalla dodicesima alla venticinquesima giornata) e nella stagione 1990-1991 (dal settimo fino al ventesimo turno).

Attualmente il Cesena ha il peggior attacco dell’intero campionato, appena tre reti segnate in casa e nessuna fuori. L’ultimo centro – senza considerare il calcio di rigore realizzato con il Cagliari – risale al 21 settembre, esattamente al 14° minuto di Cesena – Lazio con gol di Adrian Mutu. Pertanto il digiuno si è fermato dopo 482 minuti, record più che negativo, con dodici reti subite. Una singolare coincidenza sigilla poi quello che è il momento più basso dell’avventura dell’asso romeno a Cesena. L’espulsione per la “manata al volto” al giocatore della Fiorentina è arrivata sotto gli occhi di Sinisa Mihajlovic, il quale, quando vestiva la maglia della Lazio, non trovò nulla di meglio da fare che sputare in faccia proprio a Mutu, allora attaccante del Chelsea, uscito poi vittorioso da quell’incontro/scontro per quattro reti a zero.

Era il 4 novembre 2003 e per quell’ignobile gesto Mihajlovic si beccò 8 giornate di squalifica. Il numero 10 del Cesena ne ha rimediate solo 3 – la Corte di giustizia federale ha respinto il ricorso perché il fallo è stato ritenuto tra i peggiori del repertorio – sufficienti però a farlo riflettere per cercare di capire se a 32 anni sia ancora possibile fare certi gesti di fronte ad un intero stadio che guarda attonito. Di contro Francesco Antonioli, nato a Monza il 14 settembre 1969, contro la Fiorentina ha tagliato un altro importante traguardo della sua già brillante carriera. A poco più di 42 anni ha infatti superato il romagnolo Alberto Fontana diventando così il secondo giocatore più longevo di sempre del calcio italiano dopo Marco Ballotta (44 anni e 38 giorni).

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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