Cesena si è svegliata con la paura più totale. L’esondazione di questa mattina del fiume Savio, che ha creato disagi ferroviari e immaginabili alla viabilità come alle attività produttive del territorio cesenate, pesa per la pochissima attenzione deila politica regionale e locale. La manutenzione dei fiumi, sono sotto gli occhi di tutti, dopo l’esondazione con l’acqua che ha sepolto intere aeree agricole. Quando si scatenano eventi meteorologici violenti, gli effetti dell’insufficiente cura delle aree collinari e montane si spostano verso le città con i disastrosi danni che colpiscono le collettività

Quanto è accaduto sul nostro territorio rimane in modo ineccepibile una conseguenza della scarsa cura e dell’insufficiente pianificazione in tema di manutenzione. Ora occorre capire se tutto questo può accadere per i pochi fondi economici a disposizione, se i costi di gestione e prevenzione sono troppo alti, oppure se chi governa le città non è mai riuscito a creare i presupposti, attraverso i risparmi, di anticipare il problema idreologico per non mettere in ginocchio l’agricoltura, gli allevamenti e le imprese individuali ortofrutticole già al collasso.

La cura, il mantenimento dei fiumi e delle strade collinari sono obbligatorie per la sicurezza dei residenti, che pagano tasse esose. E’ dunque una priorità di ieri, di oggi e di domani stanziare parte delle entrate comunali a beneficio del territorio. Ricordando ai governatori che Noè è dovuto salire sull’arca per salvare la sua gente e gli animali.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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