Il Cesena inizia con il piede giusto il cammino dei play off, i suoi bomber, Bortolussi e capitan Caturano, hanno risolto la pratica Mantova in sei minuti, anche se la “sofferenza” è stata, a modesto parere dello scrivano, un tantino troppa rispetto al valore delle due formazioni.

Non ho l’abitudine di scrivere cose che non penso, anche prendendo posizioni che si discostano da quelle della maggioranza; scrivo quello che vedo ed in questo anticipo ho visto un Cesena forse frenato dall’avere due risultati a favore, cosa che all’inizio ha permesso al Mantova di prendere l’iniziativa con l’aggressività che è forse la cosa migliore della formazione virgiliana.

Il Cesena ci ha messo mezz’ora ad entrare in partita, in quella che era la parte della squadra migliore, quella più forte; poi ha raddoppiato solo sei minuti dopo e qui è nuovamente rientrato nel copione iniziale, sprecando l’opportunità di chiudere l’incontro, di risparmiare energie fisiche e nervose che serviranno tra appena quattro giorni.

Il Mantova è così riuscito a rientrare in partita, nel momento peggiore, alla fine del tempo, quando poi si va negli spogliatoi, con una squadra “gasata” dal gol anche se sta perdendo e l’altra che perde sicurezze pur essendo in vantaggio.
Così la ripresa è trascorsa con un copione scritto da un Cesena poco bravo nel concretizzare ed un Mantova che ha provato a metterla sul piano fisico, menando anche oltre il lecito, visto che tecnicamente non c’era confronto, “aiutato” da un arbitro che non è certo stato casalingo, al di là del rigore negato a Di Gennaro.

Il Cesena ha meritato, senza ombra di dubbio, senza se e senza ma, però credo soffrendo troppo e lasciando agli avversari troppa iniziativa, mancando di essere cinico e spietato quando avrebbe dovuto esserlo, per chiudere una partita durata troppo!

Vincere era ciò che contava e quindi è giusto essere contenti, godersi il momento, però sarà opportuno che Viali ed i suoi ragazzi rivedano l’incontro, analizziamo quanto successo, perché mercoledì é un altro giorno, c’è un altro giro in “giostra” e al di là di chi sarà l’avversaria, bisognerà migliorare in alcune cose per continuare il cammino, coltivare il sogno.

Se si ritiene impossibile arrivare primi al traguardo, allora meglio lasciare perdere, diversamente giù la testa e …. pedalare; è calcio e non il Giro d’Italia? E allora? C’è lo sprint e nessuno parte battuto.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui