Ci sono squadre, nel calcio, che non lo praticano sul campo, ma sono costrette a giocarlo perchè iscritte. Quelle squadre hanno un solo compito salvarsi attraverso il catenaccio. Il problema è che questo sistema di gioco non solo diviene insopportabile, inaccettabile, toglie gloria e storia a chi ne ha per i suoi trascorsi epici.
E’ successo oggi, al Cesena di Viali che non ha potuto ringhiare ed è rimasto orgogliosamente deluso sbattendo il petto contro una Pistoiese che si è aggrappata al passatismo cronico di commettere falli per ottenere il punto della vita.

Il Cesena ha sempre cercato di impostare la partita, ma non è riuscito a metterla in breccia, mano a mano che i minuti passavano, alrtrochè le lancette indietro di un’ora; e, così gradatamente all’Orogel Stadium calava la foschia, quella che non ti mette nelle condizioni di trovare la porta per arrivare dopo il gol ad una vittoria limpida.
Insomma, non è stata una grade giornata per i bianconeri, capita anche al Brasile, di essere tracotante, poco giocoliere. Nulla di male, dunque, se oggi Bortolussi e Caturano subentrato in corsa d’opera non hanno trovato il guizzo decisivo.

Ciò che contava, contro una formazione da rugby, più che da calcio, era non buscarle e di fare la fine contro il Modena. Un punto è pur sempre un piccolo passo in avanti per rimanere ancorati nell’emisfero alto della classifica in compagnia di club che per antonomasia determinano derby antichi come il vino, tra Sangiovese e Lambrusco.
Non sempre contro schieramenti difensivi, si riesce ad ottenere il massimo risultato, si è già visto anche tra i maestri inglesi, o ai tempi di Trapattoni, la Plata è sempre rotonda e imporre il proprio schema contro fitte maglie, è difficile comporre  la migliore musica, se poi dalla tua parte non hai in un’azione dirompente la Dea Bendata.

Il pareggio contro i toscani, lascia un poco di nostalgia, se riguardiamo l’ultimo Cesena targato trasferta, però al di là del catenaccio, anche gli Dei ogni tanto si riposano, non perchè sono “morti”, ma per il illuminare il giorno dopo la loro bellezza, senza basarsi a rituali africani.
Mettiamola così: la Pistoiese ha fatto uno scherzetto al Cesena, ma lo stesso Cesena contro il Pescara, gruppo più sensibile al gioco, sarà nuovamente pronto e prendersi il dolcetto. Gli invidiosi, gli incompetenti, i pirla, i fessi, su questo punto e due persi, saranno nel gradone più alto dello stadio, che ha spento a fine ottobre le luci con la sua squadra in testa alla classifica in attesa del verdetto finale della Reggiana.

Carlo Costantini editore

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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