L’inimmaginabile (il pallone però è rotondo) vittoria della Virtus Verona nel posticipo “da Covid” del primo turno dei Play Off del Girone B, da al Cesena la possibilità di giocare nuovamente in casa, affrontando in un nuovo turno da dentro o fuori il Matelica.
I veronesi, del presidente-allenatore Fresco, non si sono arresi al Covid e non si sono fatti spaventare più di tanto da una Triestina partita tra le favorite del Girone e che invece chiude inopinatamente in anticipo il proprio cammino, battuta da un gol a tre minuti dal novantesimo che allunga la stagione di una Virtus partita quasi come una Cenerentola e dimostratasi invece formazione tenace anche davanti alle avversità non di campo.
Quindi Cesena-Matelica dirà chi potrà entrare nella fase nazionale di questi Play Off, al Manuzzi Orogel, anche se sono sempre più convinto che, con gli stadi vuoti, poco importi dove si gioca; sarà poi il campo a dover dire chi meriterà almeno una nuova chances verso la Serie B.
Questi giorni di riposo in più, saranno serviti ai ragazzi di Viali per recuperare energie in vista del nuovo assalto? La risposta “dovrebbe” essere positiva, perché qualche allenamento in più non fa mai male, specie quando questo può significare la possibilità di lavorare tranquillamente anche per coloro che sono stati fermati da infortuni ed hanno bisogno di trovare la migliore condizione, cosa difficile quando si va in campo due volte a settimana.
Dire che nella sfida al Matelica si parta alla pari, sembrerà blasfemia a molti tifosi del Cavalluccio, ma guardando la classifica, un solo punto ha diviso le due formazioni, e tutto si può dire dei neopromossi marchigiani (inoltre alla prima apparizione tra i professionisti), salvo che non abbiano disputato una stagione al di sopra delle premesse.
Anche i biancorossi non sono sempre stati continui nel loro cammino, ma non bisogna neppure dimenticare di come, solo un paio di mesi fa, abbiano rifilato quattro reti al Padova e terminato la stagione regolare in crescendo; quindi un avversario da non sottovalutare, anzi, da prendere proprio con le pinze.
D’altra parte, per il Cesena delle ultime stagioni, quelle dopo il fallimento, il Matelica è stato avversario tenace e difficile; nel 2018/19, i marchigiani erano stati i più accaniti avversari per la promozione e si erano imposti in casa, nell’andata, per 1-0, venendo battuti per 2-1 nel ritorno.
In questa stagione invece si è registrato un doppio 2-2, con incontri paragonabili a fotocopie …. al contrario …. A Matelica, i padroni di casa erano in vantaggio di due reti a partita praticamente finita, poi ci aveva pensato Bortolussi a raddrizzare le cose bianconere, mentre al Manuzzi-Orogel, lo stesso Bortolussi e Caturano, parevano aver indirizzato la partita sui binari giusti per il Cavalluccio, salvo farsi raggiungere tra la fine del primo tempo e l’ultimo quarto d’ora della ripresa.
Occhi aperti quindi e cervello sempre collegato, dal fischio iniziale al triplice finale dell’arbitro, perché se si vuole proseguire nel proprio sogno (ma sognano anche a Matelica di andare avanti ….) occorrono le gambe ma, soprattutto, la testa! Senza quella non si va da nessuna parte, neppure in questo pallone che, almeno sul prato verde, dimentica (speriamo) per un momento che non ci sono solo i soldi, o i debiti, a farla da padrone.
Viali non ha certo bisogno dei consigli di un umile scrivano, ma una cosa gliele dico comunque: nel decidere la formazione guardi i suoi in faccia, noti le sfumature, gli sguardi e pensi a questi giorni di allenamento, poi mandi in campo gli undici migliori e se, come ci auguriamo, avrà più frecce nel suo arco, vorrà dire aver la possibilità di cambi che magari decideranno la partita, senza pensare che abbia sbagliato la formazione iniziale.
Io intanto andrò a vedermi una non troppo “vecchia conoscenza” cesenate, visto che andrò a Vercelli per seguire pro-Juventus Under 23, sperando che Modesto non sia troppo …. modesto e che …. l’arbitro non sia il signor Calvarese!
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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