Cosa dire ancora che non sia stato detto nel corso di questa stagione su di un Cesena che, quando pare fili (finalmente) tutto liscio, riesce immancabilmente a rimettere tutto in discussione? Sarà l’allergia da “piemontesi” visti gli zero-punti-zero raccolti nei quattro incontri con Pro Vercelli e Novara?

Certo senza Ciano, e con un Cocco in campo per appena trenta minuti, manca decisamente chi sappia mandare il pallone nella rete avversaria e questo è un dato di fatto inoppugnabile; il fantasista di Marcianise, nel bene come nel male, è senz’altro il faro di questo Cesena, ma pare impossibile che senza il suo apporto non si riesca a trasformare in gol neppure uno dei sedici palloni fioccati verso la porta novarese!

Va bene che Montipò sembrasse Buffon ed abbia preso anche le mosche, ma quando si hanno occasioni come quella capitata a Rodriguez nel finale (e non solo al molto “presunto” bomber spagnolo), non c’è portiere che tenga, altrimenti bisogna smettere di esaltare chi è bravo “a rate”, ma deludente nel complesso della stagione.
Ecco, la differenza per i bianconeri tra l’essere salvi ed il doversi ancora giocare tutto, sta nel finale di Cesena e Brescia, tutto in ciò che hanno fatto (o non fatto) Rodriguez e Caracciolo, ovvero un passaggio al portiere o la capacità di mandare il pallone alle spalle dell’estremo difensore avversario.
Il Cesena ha, è vero, ormai evitato matematicamente la possibilità di retrocedere in maniera diretta, e manca poco per evitare anche i play out, però perché doversi costantemente mettere nei guai facendosi male da soli? Le prossime due saranno gare terribili, perché il Trapani, prossimo avversario, è vivissimo ed in salute, al di là della sconfitta di Frosinone, dove ha comunque giocato alla pari con i ciociari ed un pareggio non sarebbe stato per nulla immeritato; i siciliani hanno disputato un grandissimo girone di ritorno e meriterebbero ampiamente la salvezza.
Nell’ultima giornata sarà poi il Verona a scendere al Manuzzi; i veneti si stanno giocando la Serie A diretta ed i dieci punti che il Frosinone (terzo) ha di vantaggio sul Perugia, certificano oggi che potrebbero non disputarsi i play off, se appunto veneti e laziali dovessero ottenere bottino pieno nelle due giornate restanti.
Questo sta a significare che, salvo una sconfitta perugina a Latina nella quarantunesima, ben difficilmente si potrà contare su di un Verona appagato e già promosso, con tutto quello che viene di conseguenza e centottanta minuti da vivere con le coronarie messe a durissima prova.

Davvero incredibile questa stagione cesenate, riassumibile in tante occasioni gettate al vento, nell’incapacità di dare continuità a prestazioni e risultati, o nel cadere inopinatamente nei momenti topici della stagione; forse basta rifarsi ai tanti punti persi nei finali di partita per avere il polso della situazione, al di là dell’allenatore che, naturalmente, prende decisioni anche sbagliate, ma sempre sulla base di quello che gli viene fatto vedere nel corso della settimana.
Ho insistito su Rodriguez perché è un attaccante e da un attaccante ci si aspetta innanzi tutto i gol, e perché quando si hanno occasioni che possono risolvere i problemi di tutta una stagione, bisogna saperne approfittare; però non è solo Rodriguez la causa o il colpevole per la sconfitta contro il Novara, o per l’andamento della stagione, tutti bisogna che facciano un bell’esame di coscienza visto che, chi più chi meno, a nessuno è riuscito di elevarsi al di sopra di un andamento non troppo soddisfacente.
Contro il Novara il Cesena si è “dimenticato” il gol e sarà pure merito di Montipò, ma quando il portiere bianconero ha imitato, in stagione, il giovane novarese? Quando è capitato di vincere una partita grazie alle parate strepitose dell’estremo difensore del cavalluccio? Anche contro il Novara è bastato un tiro in porta, parso non proprio irresistibile, per subire una rete, e se proprio dalla porta si costruisse il nuovo Cesena?

Guardiamo a Trapani e Verona con apprensione ma pure con fiducia, in fin dei conti il regalo della prossima stagione in B potrebbe arrivare anche dagli altri campi, e sarebbe solo una restituzione parziale di quanto donato con generosità, per quasi tutta la stagione, da un Cesena che fa del bene a tutti e non a se stesso.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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