Cesare Battisti alla fine ha ceduto. Su sua stessa richiesta, l’ex terrorista è stato interrogato nel fine settimana dal pm Alberto Nobili, titolare del pool antiterrorismo della Procura di Milano, e ha ammesso le sue responsabilità “in quattro omicidi” (in due fu l’esecutore materiale), i tre ferimenti a lui imputati e la partecipazione ai Pac. In pratica tutti gli addebiti che gli sono stati fatti negli anni, sanciti da sentenze. Lo ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco in una conferenza stampa. Finora Battisti si era sempre professato innocente.

Per Greco, le sue parole fanno “giustizia di tante polemiche che ci sono state in questi anni”, rendono “onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano” e fanno “chiarezza su un gruppo, i Pac, che ha agito dalla fine degli anni ’70 in modo efferato”. Non si può parlare di una confessione ma di un “riconoscimento importantissimo al lavoro dei magistrati, una sorta di ‘onore delle armi’ per chi lo ha inquisito – ha commentato Nobili -. Qua non si tratta di una collaborazione con la giustizia, ma di importantissime ammissioni arrivate da un ‘irriducibile’ che ha barato per 37 anni e si è reso latitante, dichiarando di essere innocente e di essere un perseguitato politico”. Battisti è stato sentito per 9 ore, nel carcere di Oristano dove è detenuto da gennaio.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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