Caterina Valente nacque a Parigi il 14 gennaio del 1931.
E’ stata una cantante, chitarrista, show-girl e attrice italiana naturalizzata francese.
Costituisce nel “novecento” il tipico esempio di artista cosmopolita: nata da genitori italiani, sposata in prime nozze con un tedesco e in seconde con un britannico, premi internazionali, pubblico in ogni continente, più di 1.500 brani musicali incisi in 12 lingue diverse (per questo entra nel Guinness dei primati) di cui almeno sei parlate correntemente, più di 15 milioni di dischi venduti, cinquanta singoli, più di dieci film, sette ep, dieci album in studio e sei raccolte. Il suo ultimo cd, ‘Girltalk’, porta la data del 2001 mentre il suo primo album in studio, ‘Classic with a chaser’, quella del 1960.
Mina in un’intervista aveva detto di lei: “Caterina Valente che io chiamo maestra è una musicista pazzesca, e come voce, come padronanza, rimane la più forte”.
È morta il 9 settembre 2024 per cause naturali, nella sua casa di Lugano, all’età di 93 anni.
La notizia è stata comunicata dalla famiglia due giorni dopo, a funerali già avvenuti.
11 settembre 2024
Oggi, apparsa la comunicazione, tutto il mondo della musica piange Caterina Valente!
La storia della sua vita la possiamo definire come lo specchio dei tempi essendo vissuta per 69 anni nel novecento e 24 nel duemila
Per i giovanissimi, salvo gli amanti della musica nella sua storia, forese il suo “nome” dice poco mentre la canzone “Bongo cha cha cha“, uscita per la prima volta nel 1959, sicuramente di ricordi ne evoca molti e anche recenti in quanto, dopo essere stata proposta sui social e in alcuni video è tornata di grande attualità. Si dice che su Instagram e TikTok è stata ascoltata da milioni di utenti.
La sua vita, legata alla musica, all’arte e al suo innegabile talento l’hanno vista protagonista in tutto il mondo, non solo sui palcoscenici di importanti teatri ma anche in televisione e nel cinema.
Una star che ha attraversato il mondo, ma anche i decenni:
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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