La cura della cataratta, la principale causa di cecità nel mondo, potrebbe essere arrivata ad un punto di svolta: un team di ricercatori dell’Università di San Diego ha scoperto infatti che la riserva di cellule staminali naturalmente presente negli occhi, può essere usata per ricostruire una nuova lente, dopo aver rimosso quella malata.

Lo studio pilota è stato pubblicato su “Nature” ed è stato condotto su 12 bimbi di età inferiore a 24 mesi con cataratta congenita. Gli studiosi hanno sviluppato un nuovo approccio chirurgico poco invasivo per rimuovere in modo “soft” il cristallino oscurato dalla cataratta, lasciando intatta e in sede la “capsula” contenitiva della lente stessa.

Su questa capsula vi è un sottilissimo strato di cellule staminali che normalmente serve a riparare la lente che nel tempo viene danneggiata dall’usura. I ricercatori hanno sfruttato tali staminali per ricostruire una lente completamente nuova e ben funzionante nell’occhio dei bimbi. Le staminali, opportunamente stimolate, danno forma a una nuova lente, in soli tre mesi dall’intervento di rimozione della lente malata.

Questa tecnica consente un recupero migliore della visione e minori effetti collaterali.

Secondo Kang Zhang, che ha coordinato il lavoro, il prossimo passo sarà vedere se lo stesso metodo possa essere adottato anche nella cura delle cataratte degli anziani, che rappresentano la forma più diffusa di cataratta.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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