Carles Puigdemont ha firmato. La dichiarazione d’indipendenza catalana è dunque ufficiale, nonostante il completo disappunto di Madrid e dei leader europei.

Ma la decisione di rendere la Catalogna uno stato indipendente è stata immediatamente sospesa dalla stesso Puigdemont, in segno di “buona volontà” e “apertura al dialogo”. Proprio nel corso della giornata di oggi si terrà una riunione d’emergenza del Governo spagnolo, che ha già parlato di “inammissibile ricatto”, riferendosi alla manovra del presidente della Generalitat de Catalunya.

Il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, non ha usato mezzi termini nel descrivere quali debbano essere le basi per un dialogo costruttivo: la dichiarazione di indipendenza della Catalogna deve essere ritirata e questa mattina lo ribadirà anche a Puigdemont.

Intanto, mentre la tensione continua a crescere, si attende la riunione di emergenza del governo di Madrid che dovrà decidere le contromisure da adottare. Stando a quanto riportato da El Pais, il capo del governo di Madrid, che si è già confrontato con il segretario socialista, Pedro Sanchez e con il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, si sta orientando verso l’attuazione dell’articolo 155 della Costituzione, che di fatto “commissaria” la Catalogna.

In sostanza, se Puigdemont non ritirerà definitivamente la dichiarazione di indipendenza, il governo, applicando l’articolo 155, assumerà in via provvisoria le funzioni della Generalitat. L’esecutivo non ha nemmeno scartato l’ipotesi del ricorso al Tribunale costituzionale contro la dichiarazione di indipendenza di Puigdemont.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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