Dove ammirare fino al 17 di giugno rocche, pieve, chiese, ceramiche, dipinti e sculture realizzate in terra di Romagna tra il Rinascimento e l’Epoca Barocca.

È l’affascinante weekend che vi proponiamo prendendo spunto dall’esposizione “L’eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio”, da poco inaugurata ai Musei di San Domenico di Forlì (e in programma fino al 17 giugno). Una mostra avvincente, con 190 opere realizzate da 50 artisti che, partendo dal Cristo Portacroce dei Giustiniani di Michelangelo e arrivando alla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, permette di ammirare capolavori di Raffaello, Rosso Fiorentino, Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Parmigianino, Daniele da Volterra, El Greco, i Carracci, Barocci, Veronese, Tiziano, Zuccari, Reni e Rubens.

E se non si è ancora sazi di dipinti si può entrare nella vicinissima Pinacoteca dove sono esposte opere di Cagnacci, Guercino e Palmezzano. Il viaggio nel “secolo d’oro” della Romagna prosegue quindi a Terra del Sole, città ideale fortificata sorta nel 1564 per presidiare il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Qui una sosta è d’obbligo in Piazza d’Armi, il centro di questa città a misura d’uomo, sulla quale si affacciano il grandioso e armonico Palazzo Pretorio e la Chiesa di Santa Reparata. 

Poi vengono le rocche. Splendide costruzioni militari nate per proteggere terre contese, per ricordare la potenza del signori del tempo e celebrare i suoi capitani. Tra le più belle quella che domina il borgo di Bertinoro, dove dimorò per alcuni mesi l’imperatore Federico Barbarossa, che negli antichi sotterranei e nelle cisterne per la raccolta dell’acqua ospita il Museo Interreligioso, che indaga gli aspetti comuni delle tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam.

Ai piedi delle ultime alture collinari di Romagna si trova la rocca di Forlimpopoli, edificata nella secondo metà del XIV secolo e oggi sede del Museo Archeologico che, nei sotterranei, conserva manufatti e reperti paleolitici, romani (fra i quali mosaici ed anfore), medioevali e tardo medievali ritrovati nel territorio circostante.

A Predappio, prima di visitare la vicina rocca che sorge su uno sperone roccioso a monte del borgo, si può seguire l’itinerario indicato dal Museo Urbano che tocca gli edifici più significativi dell’architettura del periodo fascista, giunti a noi pressoché intatti.

Mondaino accoglie il visitatore con l’elegante Rocca Malatestiana, sorta per mantenere il controllo sui vicini castelli dei Montefeltro. Dal terrazzo si ammira un bel panorama su Romagna e Montefeltro mentre la leggenda vuole esistano passaggi segreti creati per sfuggire agli assedi.

Poi viene Bagno di Romagna, terra slow alle porte del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, piacevole località termale con al centro al Basilica di Santa Maria Assunta al cui interno ammirare una statua in terracotta colorata di Sant’Agnese di Andrea Della Robbia, un rilievo di terracotta della bottega di Donatello e una Natività di un allievo del Ghirlandaio.

Dirigendosi verso il mare ecco Santarcangelo di Romagna, antico borgo medievale, noto per il festival di teatro di strada, che ha dato i natali a Guido Cagnacci, autentico maestro della pittura seicentesca, del quale si ammirano alcune tele nelle sale di Palazzo Cenci, sede del Museo Storico Archeologico.

Si arriva quindi all’Adriatico per fare sosta a Rimini dove, per una volta, ignorare spiagge e locali per visitare il Tempio Malatestiano, opera di Leon Battista Alberti con all’interno un crocifisso dipinto su tavola di Giotto e un affresco di Piero della Francesca in cui è raffigurato Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo.

Il viaggio termina quindi a Cesena dove è d’obbligo una sosta alla Rocca Malatestiana, una delle più imponenti della Romagna. In una delle due torri centrali è allestito il Museo di Storia dell’Agricoltura, dedicato al mondo rurale romagnolo nel corso dei tempi. Se volete farvi guidare in questo viaggio alla scoperta di quanto fu realizzato in Romagna nel “secolo d’oro” dell’arte idealmente intercorso tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610) potete approfittare dagli speciali pacchetti soggiorno con itinerari, realizzati da Cervia Turismo. Ricordandovi che la mostra chiude il 17 giugno.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui