L’ex procuratore per i crimini di guerra Carla Del Ponte ha chiesto alla Corte penale internazionale di emettere un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin. “Putin è un criminale di guerra“, ha detto in un’intervista al quotidiano ginevrino “Le Temps”.

Nota per le sue indagini sui crimini di guerra in Ruanda e nell’ex Jugoslavia, oltre che per aver prestato servizio per anni nella commissione investigativa delle Nazioni Unite sugli abusi dei diritti nella guerra in Siria, Del Ponte ha ricordato che spiccare un mandato d’arresto rappresenta un segnale importante. “È l’unico strumento esistente che consente di arrestare l’autore di un crimine di guerra e portarlo davanti alla Corte penale internazionale”.
Non necessariamente Putin verrebbe messo in carcere dopo il mandato di arresto, ha spiegato. “Se rimane in Russia, non verrebbe mai arrestato. Ma sarebbe impossibile per lui lasciare il suo Paese e sarebbe un segnale forte che ha molti stati contro di lui“.

“Speravo di non rivedere mai più le fosse comuni”, ha detto inoltre al quotidiano svizzero in lingua tedesca Blick. “Questi morti hanno persone care che non sanno nemmeno cosa ne è stato di loro. Questo è inaccettabile”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

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