C’è un punto, nell’estrema punta settentrionale della Norvegia, dove termina la strada. Oltre non si può andare. Però ci si può fermare e ammirare, dall’alto dei suoi 307 metri, le onde del Mar di Norvegia che, incontrandosi con quelle del Mare di Barents (parte del Mar Glaciale Artico), si infrangono sulla scogliera. Ci troviamo a Capo Nord, nell’isola di Mageroya, nella regione di Finnmark o Lapponia norvegese, un altopiano roccioso situato ad appena 2.000 chilometri dal Polo Nord, dove d’estate, e più precisamente dal 14 maggio al 31 luglio, la luce del sole di mezzanotte incendia l’orizzonte, mentre d’inverno il buio della notte è illuminato dalla magia dell’aurora boreale.

Tanta rara e caratterizzante bellezza, insieme alla sua posizione al con-fine del mondo, rendono Capo Nord da sempre un luogo mistico, tant’è che già nei secoli scorsi i Sami, popolazione nomade che tuttora vive nelle aree settentrionali, ritenendo la North Cape Horn, una formazione rocciosa lungo il pendio della montagna, un sito fortemente energizzato, l’avevano scelto per officiare riti sacrificali.

Che si scelga di arrivare a Capo Nord via aereo, via nave o con mezzo proprio, si passerà inevitabilmente per Honningsvag, una sorte di crocevia dove, proprio vicino al porto, si trova l’ufficio turismo; la sosta è certamente piacevole, oltre che utile: gli abitanti del piccolo villaggio che si sviluppa a ridosso di piccole e quiete stradine, sono descritti come sempre cordiali e ospitali. Qui è possibile visitare anche il Nordkappmuseum, che conserva documenti e reperti dell’area, e la Chiesa, l’unico edificio sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Da qui si procede verso Capo Nord, pagando un pedaggio. Percorrendo la strada, accompagnati dall’immancabile vento e dall’assoluto silenzio, il paesaggio muta velocemente, passando da naturale ad arido e lunare. Una volta arrivati a destinazione, oltre a godere di un panorama che è, sia letteralmente che metaforicamente “la fine del mondo”, si trova il Nordkapphallen, un centro con ristorante, tavola calda, negozio di souvenir e la Cappella di San Giovanni, oltre ad un cinema anfiteatro dove vengono proiettati documentari naturalistici. E poi l’ufficio postale, da dove si potranno spedire delle cartoline con il timbro del punto più a nord dell’Europa, e richiedere un documento ufficiale che attesti la visita al luogo. Fuori dall’edificio, un enorme mappamondo, simbolo di Capo Nord.

Tra le esperienze assolutamente da non perdere una volta arrivati qui in Capo al mondo: soggiornare al Sorrisniva Igloo Hotel, che ogni anno viene costruito da zero scavando nel ghiaccio: chi volesse qui può addirittura sposarsi nella cappella dedicata ai matrimoni; provare il birdwatching a Gjesvaerstappan, uno dei più grandi habitat di volatili della Norvegia; giocare a golf a Lakselv, nel campo da golf più settentrionale del mondo, aperto 24 ore su 24, dove è possibile, in estate, giocare sotto il sole di mezzanotte; farsi trascinare in un’emozionante escursione in slitta trainati da cani husky; incontrare mandrie di renne al pascolo tra gli accampamenti dei Sami.

A cura di Sara Patron – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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