Trump supporters clash with police and security forces as they storm the US Capitol in Washington D.C on January 6, 2021. - Demonstrators breeched security and entered the Capitol as Congress debated the a 2020 presidential election Electoral Vote Certification. (Photo by Joseph Prezioso / AFP)

Si aggrava il bilancio delle vittime in seguito agli scontri avvenuti ieri durante l’assalto al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump.
Oltre alla donna uccisa da colpi d’arma da fuoco esplosi da un agente del Campidoglio, altre tre persone sono morte per emergenze e complicazioni mediche.

Sono 13 i feriti e 52 le persone arrestate, molte per violazione del coprifuoco. Intanto il sindaco di Washington ha esteso l’emergenza pubblica per altri 15 giorni, fino al 21 gennaio, il giorno dopo l’insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si temono nuovi forti tensioni. E, dopo il no di Camera e Senato alla prima obiezione sul voto in Arizona, il Congresso è tornato a riunirsi e sta ora esaminando e contando i certificati dei voti del collegio elettorale, Stato per Stato.

Donald Trump è sempre più solo.
L’ipotesi di invocare il 25/o emendamento per rimuoverlo si sta rafforzando nel gabinetto del presidente, anche se l’idea non è stata ancora ventilata al vicepresidente Mike Pence. Il 25/o emendamento della Costituzione prevede che il vicepresidente prenda i poteri nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico. D’accordo sulla rimozione anche alcuni leader repubblicani.

Intanto si susseguono diverse dimissioni, dalla portavoce di Melania Trump al vice portavoce della Casa Bianca. E stanno valutando di lasciare anche il ministro dei Trasporti e il consigliere per la sicurezza Nazionale. Intanto Trump, che ieri è intervenuto con un video in cui ribadiva l’accusa di elezioni falsate invitando comunque i suoi fan a ‘tornare a casa’, è stato bannato temporaneamente dai principali social media, Twitter, Facebook e Instagram.

La condanna per l’assalto al Congresso statunitense è arrivata unanime da tutto il mondo.
L’ex presidente Obama ha parlato di “grande disonore e vergogna” per gli Stati Uniti ma non “una completa sorpresa”. La violenza, ha detto, è stata “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”. “La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”, le parole del premier italiano, Giuseppe Conte. Parole di condanna sono arrivate anche da tutti i leader europei, da Macron a von der Leyen e Johnson. Protesta anche del mondo dello sport americano.

“Se Mike Pence fa la cosa giusta vinciamo le elezioni”: arringando i suoi fan a Washington, Donald Trump rafforza le pressione sul vicepresidente perché ribalti la vittoria di Joe Biden quando il Congresso si riunirà sotto la sua presidenza per certificarla.

Nel suo comizio contro i brogli, a Washington, Donald Trump ha attaccato come “deboli” i repubblicani che al Congresso intendono certificare la vittoria di Joe Biden.

Donald Trump evoca su Twitter il sospetto di nuovi brogli nei due ballottaggi in Georgia per il Senato, che col 97% dei voti vedono un serrato testa a testa tra i candidati. “Sembra che stiamo preparando una grande ‘discarica di voti’ contro i candidati repubblicani. Aspettano di vedere di quanti voti hanno bisogno?”, ha cinquettato. “E’ appena successo che sono stati trovati altri 4000 voti nella contea di Fulton. Ci siamo”, ha aggiunto. Il presidente ha inoltre ritwittato post che insinuano il furto del voto.

Pence, non ho autorità sull’esito delle elezioni – “La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no”. Lo afferma Mike Pence in una nota sul conteggio dei voti elettorali. Il vicepresidente di fatto respinge così l’invito di Donald Trump a capovolgere il risultato elettorale in Congresso.

Fan Trump tentano irruzione, evacuati due edifici Washington – La polizia di Washington evacua due edifici governativi dopo che i sostenitori di Donald Trump hanno cercato di fare irruzione. I palazzi evacuati sono il Madison e il Cannon Building.

McConnell a Trump, niente brogli,non danneggiare l’America – “Le elezioni non sono state rubate. Non ci sono stati brogli. Il Congresso non può nominarsi come il board delle elezioni”: capovolgere il risultato delle elezioni significa danneggiare la repubblica per sempre. Lo afferma Mitch McConnell, il leader dei repubblicani in Senato, voltando le spalle al suo alleato degli ultimi quattro anni, Donald Trump.

Alleati Trump si oppongono a ratifica voti Arizona – Gli alleati di Donald Trump in Congresso si oppongono alla ratifica dei voti dei grandi elettori dell’Arizona, dopo che quelli dell’Alabama e dell’Alaska sono stati certificati. A presentare l’opposizione è il senatore repubblicano Roy Blunt. L’obiezione fa sì che la sessione congiunta del Congresso venga interrotta, con la Camera e il Senato che tornano nelle rispettive aule per una discussione che può durare fino a due ore. Nel corso del processo di ratifica sono attese diverse interruzioni analoghe per gli stati almeno di Georgia e Pennsylvania.

Schumer, repubblicani sostengono ‘colpo di Stato’ – I repubblicani contestando la vittoria di Joe Biden “sostengono un tentativo di colpo di Stato”. Lo afferma il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, nel corso del dibattito seguito all’obiezione sollevata da alcuni alleati di Donald Trump a ratificare i voti dei grandi elettori dell’Arizona.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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