Si scrive Canapa si pronuncia Cannabis. Quanto ne sappiamo veramente della Canapa? Voi sapevate, ad esempio, che veniva utilizzata fino al secolo scorso per fabbricare corde, tessuti e carta? Ebbene, una pianta così preziosa poteva venire impiegata in vari ambiti, anche in quello alimentare. Allora, perché il suo utilizzo è quasi completamente scomparso? Semplicemente perché la Cannabis è illegale, ed essendo la canapa una fibra tessile ottenuta dal floema delle piante di Cannabis sativa, capite bene il motivo di questo triste epilogo. Quello che non è illegale, invece, è la coltivazione di canapa sativa effettuata con semi certificati e, infatti, da qualche tempo a questa parte, nei pressi di Cesena, si sta cercando di ritornare ai vecchi usi e costumi di un secolo fa. Tutto questo grazie all’Associazione Romagna Canapa che vede tra i suoi fondatori Alessandro Mondello (classe 1964), cesenate doc e agronomo, innamorato pazzo di questa pianta (in senso buono ovviamente). Ma ora, basta indugiare e facciamoci raccontare direttamente da Mondello, i segreti di questo magico mondo.

Alessandro, quando è sbocciata la tua passione per la Canapa?

“Tutto è iniziato verso la fine del 2014. Da parecchi anni mi occupo di Assicurazione Qualità in una azienda di San Mauro Pascoli che produce insalate per la grande distribuzione organizzata. Una sera, Andrea Cocca socio di questa azienda, mi parla delle peculiarità che questa pianta ha in ambito agricolo e, soprattutto, sulla possibilità di rintrodurla in Romagna in maniera professionale. Qualche mese dopo, insieme ad altri amici che credevano fortemente in questa idea, abbiamo deciso di costituire l’Associazione Romagna Canapa. Da quel momento in poi, la passione e l’entusiasmo per diffondere la cultura della Canapa e dei suoi benefici, ci ha contagiato in maniera permanente”.

Quali sono i benefici che fornisce questa pianta?

“La Canapa ha tantissime proprietà, viene utilizzata in ambito tessile, industriale, per la produzione di carta, corde e funi di vario tipo, materiali edili per la bioedilizia, etc., oltre naturalmente a quello alimentare. I suoi semi contengono proteine, vitamine e minerali come potassio, magnesio e calcio. Inoltre contengono anche i lipidi cosiddetti buoni come omega 3 e 6 e soprattutto sono ricchi di amminoacidi essenziali, elementi indispensabili per il nostro organismo. Dai semi di Canapa si può ottenere olio alimentare e farina, inoltre dai terpeni contenuti nei fiori (sostante aromatiche) si può anche aromatizzare la birra. La Canapa è chiamata il maialino verde, perché come per il maiale in carne e ossa, si utilizza tutto e non si butta via niente. C’è tutto un mondo dietro a questa pianta e noi vorremmo farlo scoprire a più gente possibile”.

Alessandro, ma se la Canapa ha così tanti lati positivi, perché in molti la osteggiano?

“La Canapa che coltiviamo noi, come da normativa, ha valori di THC (Delta- 9- tetraidrocannabiolo) inferiori allo 0,2%. Il THC è il più noto principio attivo della Cannabis perché è una sostanza con effetto psicotropo. In molti la mettono sullo stesso piano di una droga, sbagliando di grosso. Vi sono anche interessi delle grandi case farmaceutiche che dovendo vendere i loro prodotti, non vogliono lasciare che la Canapa, con i suoi grandi effetti benefici a basso costo, possa entrare nel mercato e sbaragliare, così, la concorrenza. Questa pianta non ha controindicazioni a differenza di molti medicinali con base chimica”.

Quali sono gli obiettivi della vostra associazione?

“Per quest’anno abbiamo in coltivazione circa 45 ettari di canapa e prevediamo di raddoppiare la produzione nel prossimo anno. Stiamo inoltre portando avanti numerosi progetti che vedono questa pianta come protagonista, nel corso di questa stagione organizzeremo diversi eventi promozionali, dalle visite guidate nei campi che coltiviamo a cene ed eventi enogastronomici, dove proporremo e cercheremo di invogliare le persone a provare farina, olio, semi di canapa interi e decorticati con i quali realizzare piatti tradizionali o innovativi, sperando di fidelizzare quante più persone possibile all’uso di questo prodotto dalle infinite proprietà salutistiche e nutrizionali. Inoltre, abbiamo iniziato ad avviare prove sperimentali per capire quanto questo vegetale si possa riadattare al nostro territorio, in modo tale da poter fornire agli agricoltori una fonte di sostentamento completamente “Green”, che permetta, piano piano, di riattivare nuove micro filiere innovative in grado di garantire un sostentamento e una qualità della vita in armonia con la natura e nel rispetto del territorio”.

Se volete saperne di più, visitate la pagina fb: Romagna Canapa.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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