Non c’è pace tra gli ulivi, ma nemmeno in Italia tra pandemia, erosioni, frane, eruzioni, disastri ambientali.

A Camogli in provincia di Genova duecento bare sono state trascinate via da una frana finite in mare a seguito del crollo di una porzione del cimitero, situato sulla linea di costa della località turistica, a circa 50 metri sul livello del mare.

La frana ha distrutto e fatto scivolare in acqua anche due cappelle con le salme contenute all’interno.
Il crollo sarebbe stato provocato dall’erosione della falesia sotto l’area cimiteriale, aggravata con ogni probabilità dalle violente mareggiate che hanno colpito la Liguria negli ultimi anni e nonostante la vicinanza alle acque marittime i lavori per il consolidamento della falesia rocciosa sotto al cimitero solo da poco erano stati presi in seria considerazione dal Comune dopo strani scricchiolii, l’area era stata anche transennata.

Sul posto si sono recate squadre di sommozzatori dei vigili del fuoco, imbarcazioni della Guardia Costiera e degli stessi pompieri, oltre a un elicottero dei Vigili del Fuoco. Alcune bare sono finite in mare e sono in corso le operazioni per recuperarle e riportarle in porto a Camogli, ma diverse sono rimaste sugli scogli e nella terra portata via dalla frana e il loro recupero viene definito al momento complicato.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Genovanews

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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