Cambio al vertice Aia. Dopo dodici anni finisce l’era di Marcello Nicchi alla guida dell’Aia e inizia quella di Alfredo Trentalange.

Gli arbitri hanno deciso di voltare pagina. Durante l’assemblea generale andata in scena all’Hilton di Fiumicino, ha eletto l’ex giacchetta nera Trentalange. Un volto nuovo come presidente dell’Associazione italiana arbitri per il quadriennio olimpico che terminerà nel 2024. Ex arbitro internazionale ed ex responsabile del settore tecnico arbitrale, il 57enne torinese si è definito discontinuo rispetto all’era Nicchi, già in carica da tre mandati consecutivi, e ha promesso un’Aia fatta di nuovi progetti e inevitabile innovazione, ma soprattutto fondata su condivisione e trasparenza.

Il neo eletto presidente ha ottenuto 193 voti, mentre l’uscente si è fermato a quota 125 su 320 votanti, con due sole astensioni. prima del voto non sono comunque mancate le scintille tra i due sfidanti.
Mentre Trentalange è solito moderare i toni, Nicchi ha attaccato con veemenza l’avversario, convinto di uscire vincitore dalla “singolar tenzone”, senza rendersi conto, però, che in questi anni ha perso il voto di tanti suoi elettori, oltre a cinquemila iscritti nelle varie sezioni sparse sul terreno nazionale.
Altra nota stonata Nicchi ha voluto che le elezioni si svolgessero in presenza, mentre lo sfidante Trentalange aveva chiesto che il voto fosse espresso on line.

In piena pandemia e con i protocolli rigidi da rispettare oltre 400 persone, e per diverse ore, si sono ritrovate nella sala riunioni messa a disposizione dall’hotel per le votazioni. La scelta, ovviamente, ha creato un pericoloso assembramento ed è stata oggetto di varie critiche, anche sui social, non avendo rispettato il distanziamento e l’uso corretto delle mascherine. Dopo una campagna elettorale che ha visto i due ex amici a confronto, non senza polemiche e frecciatine, ma sempre dentro il terreno del fair play, l’assemblea degli arbitri ha deciso di cambiare rotta.

Questo, anche e non solo, perché da anni si attendono riforme radicali che abbiano quale oggetto: trasparenza, meritocrazia, sviluppo della comunicazione, tecnologia, brand dell’associazione, donne arbitro, condivisione delle scelte e doppio tesseramento che dia la possibilità ai giovani calciatori di essere anche arbitri. Non per ultimo, il mandato del presidente limitato a due sole volte. Periodo più che sufficiente – così come dichiarato da Trentalange – per far crescere nuovi dirigenti capaci di guidare l’Aia del futuro. Riferimento esplicito e non troppo velato indirizzato al presidente uscente.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui