Migliaia di nomi, milioni come noccioline, voci e notizie che rimbalzano vorticose, Società impegnate a trattare per colmare lacune, costruire o ricostruirsi, dopo un anno (o di più) non sempre splendente, per un futuro vincente.
Questo è quanto ci propone in questi giorni il calciomercato, nella sua sessione estiva, quella più importante, quella che una volta conclusi gli Europei, ed Olimpiadi permettendo, ci terrà desti sino alla fine di agosto (il 31 per la precisione), alimentando sogni e polemiche, voci di trattative vere e fasulle, nomi che si rincorrono tra questa e quella squadra.

Per il momento però di fatti ce ne sono pochi, certamente perché con gli Europei di chiodi da battere non ce ne sono molti, anche se per la maggior parte il Torneo continentale è terminato da diversi giorni, ma i reduci sono in vacanza e l’attenzione, specie per noi italiani, è tutta alla finale di domenica, quando vedremo se God salverà The Queen oppure farà dare una bella strigliata ai suoi boys da un’Italia più che mai vogliosa di vittoria.

Il mercato, già, per ora più che altro sviluppatosi tra cambi di panchine anche clamorosi, tra i raduni delle formazioni di Serie A incomplete e con esuberi che chissà se si riusciranno a piazzare senza esborsi anziché entrate, con il “caso” Salernitana, conclusosi alla solita maniera italiana, con un compromesso che tanto valeva chiudere il giorno dopo la promozione, tanto cosa c’era da aspettarsi di diverso con l’Imperatore Claudio di mezzo?

D’altra parte stiamo parlando di calcio, dove tutto il mondo è paese, dove il bubbone della Superlega ci ha tenuti desti per qualche giorno ma poi, tra insulti di ogni genere, è bastato che un Tribunale si mettesse di mezzo, proferisse minacce, per far finire tutto a tarallucci e vino, con le ammutinate che vengono perdonate, autorizzate nelle loro prese in giro e nell’aumentare i debiti, tanto chi se ne frega, e chi paga?
Il calcio è sempre lo stesso, anche in tempi di pandemia, tanto ci sarà sempre chi sventola una bandiera, inneggia a gente che pretende stipendi milionari anche dopo stagioni di prestazioni inguardabili, alla faccia di tutto e tutti, “miracolati” dall’avere un piede (difficilmente due) che dà dei calci ad un pallone e con l’agente/badante ad accompagnarli pure in bagno.

Certo, qualcosa si muove e non sempre con parabola ascendente, ma anche questo è sempre successo, perché il calcio è come le montagne russe, si sale e si scende, la seconda cosa spesso più facile della prima, come dimostrano certi calciatori una volta supervalutati, super iconizzati ed oggi ….
Prendete il madridista Isco, trequartista spagnolo con un curriculum da fare invidia a chiunque; ebbene, il nostro fenomeno, dopo l’esclusione dai convocati per l’Europeo (e 38 presenze con la maglia Rubja) è in vendita, dato che mister Ancelotti gli ha comunicato di non considerarlo tra gli intoccabili dei Blancos.

Isco, qualche stagione fa (non tante, anche solo un paio), veniva valutato almeno un centinaio di milioni, magari qualcosa in più, mentre oggi le offerte arrivate a Madrid (pure dal Milan) non superano i quindici/diciotto milioni, data anche la scadenza contrattuale del 2022; che discesa, vero? E stiamo parlando di uno dei migliori trequartisti al mondo ….

Proprio il Milan ed un suo calciatore danno un altro esempio di qual è la situazione attuale del calcio; Sandro Tonali è infatti diventato definitivamente un calciatore rossonero, dopo una stagione (da trentasette presenze) ed una “caparra” da dieci milioni al Brescia …. il resto dell’accordo parlava (o scriveva, fate voi) di un riscatto da venti milioni + dieci di bonus, diventati sette + tre …. vista la non avvenuta esplosione definitiva del ragazzo e, probabilmente, la mancanza di chi si potesse permettere di offrire migliori condizioni al Brescia.

Tonali è senza dubbio uno dei migliori giovani talenti del calcio azzurro in prospettiva, però ha pagato il salto di “categoria” dal Brescia al Milan, cosa che ne ha frenato l’ascesa ed il valore mercataro; giusto che il Milan continui a crederci, perché le doti ci sono e si può anche concedere il giusto tempo al ragazzo, giusto però anche riconsiderare la sua valutazione, da parte rossonera ma anche bresciana, perché quali erano le alternative economiche in mano alle rondinelle, ammesso e non concesso che ci fossero?

Nomi a migliaia, qualcuno ride, qualcuno spera, qualcuno polemizza, come sempre, dato che è facile indossare le mutande e spendere soldi altrui; il problema è che di soldi non ce ne sono e basta guardare esuberi e gente cui è scaduto il contratto ed è a spasso …. vendere prima di comperare, un cane che si morde la coda ed anche questo è il calcio, anzi, è sempre più il calciomercato.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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