…. E non è certo finita lì!
Il governo della Serie A prende decisioni a tamburo battente dopo mesi di sonnolenza, preso alla sprovvista dal riacutizzarsi delle positività, anche previste e/o prevedibili, ma ancora una volta affrontate quando i buoi erano scappati e con provvedimenti che paiono favorire qualcuno tra gli “eletti” del gran consiglio, che di grande ha invero solo l’incapacità, di parte, di molti dei suoi componenti.

Pur di salvare gli introiti delle tv si gioca, basta essere in tredici ed avere un portiere disponibile, del resto chi se ne frega? Perché una decisione del genere salvaguarda la salute dei pur “esosi” bipedi pallonari? Quelli che appena gli si da il via libera tornano più positivi che mai, ma da Covid!

E visto che a monte di tutto ci sono i diritti tv, sarebbe bello capire che interesse può suscitare vedere magari l’Atalanta contro un’Udinese cui mancano una decina di positivi ed invece che al pallone si gioca a tennis.
Può essere che abbia ragione Gasperini, auspicante di giocare sempre, ma il Gasp ormai lo conosciamo bene e ci stupiremmo di sentirlo lamentarsi se un giorno si trovasse al posto di Cioffi?

Vero che trovare un buco nel prosieguo di stagione della Dea è come cercare un ago in un pagliaio, ma per rimediare va bene giocare Mondiali ed Europei ogni due anni e non quattro? Magari aggiungendo un torneo di Natale, uno del solstizio d’estate ed una coppa degli zii, gli unici rimasti senza festeggiamenti?

Comunque dopo la mezza giornata dell’Epifania si torna in campo, con due sole partite rinviate di poche ore, grazie agli interventi di TAR regionali ai quali la Lega di A si è coraggiosamente rivolta, come fossero l’anti ASL per eccellenza.
Si inizia con il Milan che va a visitare un Venezia appena tornato dalla inutile gitarella a Salerno, duemila chilometri che tanto valeva fossero percorsi in bicicletta.
I rossoneri vincono senza problemi, anche perché gli unici veri grattacapi potrebbero arrivare dal VAR, smarritosi però tra le calle della Laguna, tra un fegato alla veneziana, un bianchetto e qualche sarda in saor, tanto per gradire.

Poi è la volta di Empoli e Sassuolo cercare di fare spettacolo, solo che i neroverdi sono in giornata da dieci e lode; l’Empoli è però in partita, almeno sino a quando uno dei suoi decide di prendere due gialli in trenta secondi e la partita diventa un vero e proprio tiro al bersaglio.

Tiro al bersaglio ancora più evidente a Udine, nel già detto incontro di tennis dove quelli positivi non si chiamano Djokovic e vengono sbatacchiati in lungo ed in largo, senza colpe friulane.
Intanto il Napoli fa il suo superando con il minimo scarto una Sampdoria che praticamente non tira mai in porta e si rammarica di non aver avuto la medesima fortuna di chi a Napoli ci ha vinto di autorete.

Gli azzurri sono sempre in emergenza, ma almeno oggi buttano il pallone dentro la porta giusta.
Roma e Juventus danno vita ad un incontro dai mille volti, dalle mille emozioni, ma pure condito da una serie di errori che alla fine portano ad un 4-3 animato più che spettacolare.
La Juve vince ma perde Chiesa (auguri di una guarigione totale e perfetta) per il resto della stagione e c’è da chiedersi cosa, potendo, avrebbe scelto Allegri, in una prospettiva non certo esaltante sotto l’aspetto qualitativo dei suoi attaccanti.

E Mou? Forse è ormai più istrione che altro, e chissà se c’era davvero bisogno di spendere tanto per una Roma identica a quella delle ultime non troppo gloriose stagioni.
Nel derby ligure continua lo sprofondo del Genoa, che si fa battere a domicilio da uno Spezia che approfitta dell’occasione di allungare sui cugini.
Per conquistare tre punti in nove giornate serviva buttare i soldi in un triennale a Sheva, che in panchina è la copia sbiadita del calciatore che fu? Con lui il Genoa ha tre allenatori a libro paga, e pensare che per andare in B sarei bastato anche io e spendendo molto ma molto meno!

Chi scivola contro le previsioni è il Verona, che perde di fronte ad una cinica Salernitana; a volte capita di essere in giornata storta, quelle in cui non serve incontrare i campioni, dato che basta un avversario qualsiasi, magari l’ultima in classifica, per batterti.
In serata l’Inter conferma di essere davvero forte, anche quando c’è qualcuno distratto; i nerazzurri stendono senza battere ciglio una Lazio sempre poco continua, magari più attenta in difesa di altre occasioni, ma che perde nettamente il confronto e senza potersi lamentare di arbitro e/o VAR, anzi.

A proposito della Lazio, ma davvero Sarri era il profilo giusto per sostituire Inzaghi? Perché qualcosa non quadra e sembra l’uomo sbagliato per questa squadra, o la squadra sbagliata per questo allenatore.
Il primo dei posticipi si gioca a Torino, dove i poco allenati granata si trovano di fronte una lanciatissima Fiorentina, aspirante a qualcosa in più dell’Europa da UEFA.

Invece in campo il Toro sembra il Real e per la Viola è notte fonda; più bravo il Toro o più scarsa la Viola? Difficile dirlo, ma la personalità messa in campo dai granata non è acqua fresca e se Juric saprà trovare qualche risultato in trasferta, ci sarà da divertirsi.
Se poi, come dichiarato da Italiano, la Fiorentina è andata a Torino senza concentrazione, bisogna prenderne parecchi a calci nel sedere e capire se conta di più essere concentrati o non allenarsi qualche giorno come successo alla banda di Juric; il succo è che ancora una volta si è persa una buona occasione di stare zitti e muti!

A chiudere finalmente ecco il Cagliari-Bologna delle polemiche, soprattutto felsinee, e ben giustificate; ma nel Consiglio di Lega, quello delle “decisioni” ci sono i sardi …. e che qualcuno abbia votato pro domo suo, sarebbe stupefacente?

Il Bologna comunque ci prova, va in vantaggio ma nella ripresa la sosta forzata si fa sentire; così il Cagliari prima pareggia e nel recupero va in vantaggio, accorciando così il distacco dalla quart’ultima, il Venezia, che però ha una partita in meno.

È immaginabile lo stato d’animo dei felsinei, vittime di una furbata, ma bisogna sempre stare attenti, perché succede che a volte i furbi siano vittime del loro stesso sistema, anche in questo schifoso calcio.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani- Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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