GABRIELE GRAVINA PRESIDENTE FIGC

Al presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Franco Trentalange è stata concessa appena una settimana per dare le proprie dimisisoni. Questa, in breve sostanza, l’esito più scottante dell’indagini della Procura Figc sul caso Rosario D’Onofrio (il procuratore degli arbitri arrestato per traffico di droga), condotte da Alfredo Chinè.

A Trentalange viene puntato il dito per averlo protetto dalle accuse di “negligenza e inadeguatezza“. Una ingerenza, come si legge proprio dal responso della Procura Federale, che faceva sottendere un “rapporto personale evidentemente stretto tra D’Onofrio e Trentalange”. Fu lo stesso Trentalange, nel 2009, a indicare di D’Onofrio per la Disciplinare, poi a proporlo come Procuratore degli arbitri con l’Aia che, oggi, ha subito un enorme danno di immagine.

Oltre al traffico di stupefacenti, sul capo di D’Onofrio pesano anche le accuse di richieste rimborsi inaccettabili, con la falsificazioni di biglietti del treno da e per Roma. Il Consiglio federale che segnerà la fine del ciclo Trentalange è fissato a lunedì 19 dicembre: non certo per attendere la fine dei Mondiali, ma per concedere il tempo a Trentalange per una “exit strategy”. Se la situazione rimanesse tale, con l’Aia parte lesa diventerebbe così sempre più concreta l’operazione di commissariamento che, a questo punto, appare inevitabile.

La posizione di Gravina – Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha così  convocato per il 19 dicembre un consiglio federale. Tra gli ordini del giorno, al punto 4, la “situazione Associazione Italiana Arbitri: provvedimenti conseguenti“. Insomma, si attendono provvedimenti e si attende anche la difesa di Trentalange visto che si tratta di indagini preliminari. Ci si aspetta anche le sue dimissioni che però per il momento non sono arrivate. “Ho preso atto con stupore e amarezza del contenuto della comunicazione inerente la chiusura dell’istruttoria della Procura Federale relativamente al caso D’Onofrio anche se è bene precisare che non si tratta di un deferimento a mio carico. In tal senso ho chiesto di essere sentito con estrema sollecitudine dal Procuratore, Dott. Giuseppe Chinè, non solo a mia tutela ma soprattutto nell’interesse di tutta l’Associazione Italiana Arbitri. Tengo a chiarire che non ho nessuna intenzione di dimettermi”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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