Aumentano i decessi quotidiani da Covid in Brasile. Nella giornata di ieri il paese amazzonico ha registrato 943 ulteriori casi mortali, come ha riferito il Consiglio nazionale della salute (Conass). Il Brasile inoltre conta oltre 27,1 milioni di infezioni dalla comparsa del morbo, di cui ben 4,3 milioni rilevate nelle ultime quattro settimane, nonostante il non altissimo numero di tamponi effettuati in rapporto alla totalità della popolazione, a conferma della violenza con la quale Omicron si è diffuso nella nazione.
Solo ieri, i contagi accertati sono stati 164.066. Attualmente dunque, le medie mobili di decessi e infezioni in Brasile sono rispettivamente di 859 e 146.854. Il tasso di mortalità della malattia rimane al 2,3%.
Eppure, nonostante il numero dei decessi sia in aumento negli ultimi giorni, si mantiene comunque su livelli inferiori rispetto al picco della pandemia, quando il Brasile ha registrato oltre tremila letalità al giorno: ciò è dovuto al progresso della vaccinazione e all’apparente minore letalità della variante Omicron.
Resta forte la pressione alla quale è costretto il sistema sanitario: secondo la mappatura realizzata dalla Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz), nove unità della federazione e 15 capitali hanno superato il livello dell’80% dei posti letto di terapia intensiva per malati di Covid.
I ricercatori dell’Osservatorio sulla pandemia della Fiocruz evidenziano la persistenza dei tassi di occupazione dei letti in terapia intensiva a livelli critici in particolate negli stati e nelle capitali del nord-est, del Brasile centro-orientale e nell’Espírito Santo. Belo Horizonte, Rio de Janeiro e San Paolo sembrano invece mantenere una tendenza al ribasso.
Le nove unità della federazione che presentano la situazione peggiore sono Tocantins (81%), Piauí (87%), Rio Grande do Norte (89%), Pernambuco (88%), Espírito Santo (87%), Mato Grosso do Sul (92 %), Mato Grosso (81%), Goiás (80%) nonché il Distretto Federale (99%) dove sorge Brasilia.
A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica
