“Non ho mai visto né conosciuto Yara Gambirasio”. Così in aula, Massimo Bossetti, rispondendo alle domande nell’interrogatorio del pm Letizia Ruggeri. L’impresario edile, dopo aver raccontato la sua vita lavorativa, è entrato nel merito dell’interrogatorio affermando di non aver mai conosciuto nessun componente della famiglia Gambirasio, a parte il padre, ma solo di per puro caso. “Prima di me qui hanno mentito tutti” Bossetti ha più volte detto di non ricordare esattamente la giornata del 26 novembre 2010, quando la povera Yara scomparve dalla palestra di Brembate di Sopra, per poi essere trovata morta esattamente tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola.
Il carpentiere ha detto però che in quel periodo era solito fermarsi in edicola per comperare figurine e gadget per i figli, in particolare in quella davanti al centro sportivo.
Quando il pm gli ha fatto notare come nessuno degli edicolanti lo ricordasse come abituale frequentatore, Bossetti ha replicato: “Dottoressa io non sto mentendo, cosa che hanno fatto quelli che hanno preso questo posto prima di me. Salvo i miei consulenti qui hanno mentito tutti”.
In particolare, sarebbe il gestore del chiosco davanti alla palestra, dal quale Bossetti dice di aver acquistato praticamente ogni sera “figurine o braccialetti” per i figli prima di rientrare a casa, non si ricordassero di lui come un cliente abituale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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