Le borse sono scese anche oggi, in Europa e negli Stati Uniti, seppure meno di ieri. Con una eccezione: la borsa di Milano, il cui indice Ftse Mib è salito dello 0,97%. Trainato dai titoli delle banche e ancora di più da quelli energetici: Saipem +10%, dopo il netto calo di ieri; Tenaris, +8,84%, ed Eni, +3,75%.

Nel resto d’Europa spicca in negativo Londra, -0,61%, mentre Francoforte e Parigi sono scese di un quarto di punto percentuale.

Negli Stati Uniti il Dow Jones è in calo, -0,46%, il Nasdaq dei titoli tecnologici è invece appena sopra la parità. Per paradosso c’è stato un miglioramento di Wall Street dopo un dato negativo, quello sugli indici dei direttori acquisti, che ha visto i servizi in forte contrazione; l’indice è tornato sul livello minimo dal maggio del 2020.

Ora la Fed, la banca centrale statunitense, potrebbe rallentare il rialzo dei tassi: si aspettano dei segnali proprio dal governatore della Fed, Jerome Powell, venerdì al forum dei banchieri centrali di Jackson Hole, in Wyoming, negli Stati Uniti.

E in tema di energia, il gas oggi interrompe la corsa dei giorni scorsi: -5,23%, a quota 262 euro al megawattora. Ma siamo vicini ai massimi di sempre: Il 23 agosto di un anno fa era scambiato a 27 euro.

Sale il petrolio: Brent +3,20%, 99,57 dollari al barile, Wti +3,32%, 93,35 dollari. Ieri il ministro dell’energia saudita ha dichiarato in un’intervista che il cartello dei produttori, l’Opec+, potrebbe «ridurre la produzione in ogni momento e in qualsiasi modo» di fronte al calo dei prezzi.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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