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Il giorno dopo l’annuncio della Bce – che porrà fine al suo programma di acquisti da luglio, quando procederà anche al primo rialzo dei tassi dopo 11 anni – volano i rendimenti obbligazionari dell’Eurozona e in particolare quelli dell’Europa meridionale, particolarmente sotto pressione in quanto la Bce non ha dato indicazioni sugli strumenti per contrastare la frammentazione del mercato, nel quale i costi di prestito tra gli Stati membri divergono fortemente, e in particolare sullo scudo antispread.

Il tasso del rendimento del Btp italiano è salito ai massimi dal 2018 al 3,78% mentre lo spread è schizzato a 231 punti base, sfiorando il massimo dall’apice della pandemia nel 2020. Il differenziale è salito di 24 punti base questa settimana, il più grande balzo settimanale dall’aprile 2020. Il tasso del Bund tedesco invece è sceso di quasi 2 punti base all’1,42%, al di sotto del massimo dal 2014, raggiunto ieri all’1,47%. In rialzo invece il tasso dei Bonos spagnoli, al 2,636% mentre lo spread Bonos/Bund e’ a 123,4. In calo a 1,968% il tasso degli Oat francesi.

I mercati monetari continuano a prezzare 75 punti base di rialzo dei tassi della Bce entro settembre: 25 punti base verrebbero decisi alla prossima riunione, cui seguirebbero incrementi maggiori a settembre, a seconda delle prospettive dell’inflazione. Secondo Deutsche Bank, i tassi arriveranno all’1% entro fine anno mentre secondo altri analisti, si arrivera’ a circa il 2% entro febbraio 2024.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomic

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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