La prima reazione alle parole del Premier inglese sul Coronavirus è stata: “ma questo è pazzo“, anche se immediatamente dopo mi sono venute in mente le parole, di qualche giorno prima, della Cancelliera tedesca Merkel, più edulcorate, ma mica tanto diverse nel senso.

L’argomento Covid-19 occupa ormai totalmente la nostra vita, anzi l’ha stravolta del tutto, ma sentire che, mentre il resto del Mondo cerca di attuare un comportamento che attenui il più possibile le conseguenze, nel Regno Unito lo si affronti con quello che pare puro cinismo, beh!, qualche pensiero lo fa scattare, insieme alla curiosità di cercarne i motivi e proporre quindi alcune considerazioni che non sono dogmi o verità assolute ed assodate, ma servono forse a trasformare una piccola parte di cinismo in realismo.

La prima cosa che salta alla mente è un argomento che ha riempito pagine e format da un po’ di tempo a questa parte, ovvero la BREXIT. – Uscita di fatto dall’Europa il 31 gennaio scorso, in questi mesi tra inglesi e l’E.U. si stanno discutendo le necessarie clausole sulle future relazioni, accordi da raggiungere e ratificare entro il 31 dicembre prossimo e per nulla facili da trovare considerando che, come è ovvio, ognuno tiri l’acqua al proprio mulino.

Di fronte a questo, come pensare che il resto d’Europa, già di per sé impantanato ed in crisi profonda, possa dare una mano ai transfughi sudditi della Corona?

Altra considerazione spontanea è la mentalità britannica; perché qualcuno ha mai sentito la frase “inglesi brava gente”?
Per carità, gli inglesi sono bravissime persone, almeno la maggior parte, ma hanno anche un “pelo sullo stomaco” mica da poco, un carattere forte ed individualista, o perlomeno amante della libertà di decidere il proprio destino con la loro testa!

Così non fosse, avrebbero potuto essere per secoli letteralmente padroni di più di mezzo Mondo?
Sarebbero riusciti, partendo da un territorio così piccolo, ad essere la potenza economica e militare che sono sempre stati? Quale sia il loro carattere, giusto per fare un esempio, ben ce lo raccontano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, in cui hanno tenuto testa, da soli, alla Germania per lungo tempo, impegnati però anche in Estremo oriente contro i giapponesi, soffrendo ma mai cedendo sino alla vittoria finale, e poi capaci, nelle elezioni politiche successive alla fine della guerra, di mandare a casa colui che li aveva guidati, Winston Churchill, considerando che era finito il momento di combattere e bisognava ricostruire.

Anche le vicende della Brexit danno un’idea dello spirito britannico, tanto che dopo una risicatissima vittoria degli euroscettici nel relativo referendum, le elezioni politiche hanno letteralmente spazzato via la Premier Theresa May, propensa a rivedere la decisone, in favore proprio di Boris Johnson, uno che ha sempre cavalcato il ritorno alla “libertà”.

Un’altra considerazione non di poco conto è il sistema sanitario inglese, che di base fornisce a tutti un’assistenza davvero minima, mentre occorre avere un’assicurazione per potersi “permettere” di essere curati in maniera completa; la salute non per tutti quindi, più o meno alla stregua degli Stati Uniti, e certamente non in grado di fare fronte ad un problema di enormi dimensioni quali il Coronavirus, o perlomeno di non poter garantire un’assistenza a tutti ed in qualunque caso.

Certamente non solo queste sono le argomentazioni per cui Boris il biondo ha esternato lasciando il mondo esterrefatto e pur se con il passare dei giorni ha corretto il tiro, c’è da credere che la convinzione rimanga la stessa, poco sensibile a cosa pensano gli altri, ma con il realismo tutto britannico di prepararsi ad una lotta lunga e difficile da vincere.
God save the Queen.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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