“Da questo governo arriveranno altre barbarie da contrastare oltre al blocco della prescrizione. È una battaglia importante rispetto alla quale non si può e non si deve arretrare”. Lo ha detto Emma Bonino al presidio organizzato davanti a Montecitorio contro la riforma voluta dal ministro Bonafede, entrata in vigore dal primo gennaio e che prevede l’interruzione della prescrizione dei reati dopo la sentenza di primo grado di giudizio (sia essa di assoluzione o condanna). “Se qualcuno incappa nelle maglie dell’ingiustizia italiana – ha detto la leader di +Europa -, deve averne quasi parola perché la certezza del diritto è quasi del tutto scomparsa”.

“Iniziativa referendaria poco percorribile”
“Siamo andati avanti sempre insistendo sulla separazione delle carriere, sempre insistendo sull’abolizione della obbligatorietà dell’azione penale. E non cederemo neanche stavolta”, ha concluso Bonino. Al presidio era presente anche Riccardo Magi di +Europa, che ha annunciato la presentazione di un emendamento sulla prescrizione al decreto Milleproroghe (COS’È). Allo stato attuale, sottlinea il deputato, l’iniziativa referendaria è “poco percorribile” per aspetti economici e organizzativi, “ma la mobilitazione continua”.

“Legge giustizialista”
Presente davanti a Montecitorio anche Carlo Calenda di Azione, che ha spiegato come la riforma non migliori “l’efficienza del sistema giustizia ma porterà a processi più lunghi”. L’avvocata Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani, ha bollato la riforma come “giustizialista, che mina le fondamenta dello Stato di diritto: abolire la prescrizione dopo il primo grado significa, innanzitutto, privare i cittadini di uno strumento di garanzia essenziale”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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