Le dichiarazioni di Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, durante il question time alla Camera non sono state accolte con favore dai deputati. Il guardasigilli ha rivendicato “massima determinazione” nella lotta alla criminalità organizzata. Tuttavia alle sue parole sono seguiti brusii in Aula provenienti dai banchi dell’opposizione, critica nei confronti dell’attenuamento delle pene durante l’emergenza sanitaria per il nuovo coronavirus in Italia e sulle recenti nomine al Dap. Ne dà notizia l’Ansa.

“Non serve alcuna ulteriore dimostrazione dell’assenza di qualsiasi mia titubanza nella lotta alle mafie. Basta semplicemente scorrere ogni parola di ogni legge che ho portato all’approvazione in questi due anni, fino all’ultimo decreto legge che impone il coinvolgimento della Direzione Nazionale e delle Direzioni Distrettuali Antimafia sulle richieste di scarcerazione“, ha dichiarato Alfonso Bonafede.

“Mi viene chiesto se e quali interferenze si siano manifestate sulla nomina di capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria nel 2018. La risposta è molto semplice. Nel giugno 2018 non vi fu alcuna interferenza diretta o indiretta, nella nomina del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria“, ha sottolineato il ministro della Giustizia.

“È in cantiere un decreto legge che permetterà ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni dei detenuti di alta sicurezza e al 41 bis“, ha anche spiegato il ministro.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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