Dallo scandalo dei Panama Papers all’inchiesta sui Malta-files relativa all’evasione fiscale europea, Daphne Caruana Galizia era una giornalista che in tanti ritenevano “scomoda”, una professionista che con le sue inchieste stava agitando l’Europa. Aveva perfino messo in imbarazzo il governo Muscat con degli scoop sui legami con il regime azero e accuse di corruzione.

Oggi, dopo aver portato avanti il proprio lavoro con coraggio e fermezza nonostante le numerose minacce – appena 15 giorni fa la cronista aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte -, una bomba piazzata a bordo della Peugeot 108 che aveva preso in affitto intorno alle tre del pomeriggio, ha posto fine alla sua vita per sempre.

La giornalista, 53 anni, è salita in auto a due passi da casa, a Bidnija: mezz’ora prima aveva pubblicato l’ultimo articolo sul suo blog, “Running Commentary”, che si concludeva con la frase “ci sono criminali ovunque si guardi, la situazione è disperata”. Un istante dopo, si è sentito un forte boato e un’esplosione violenta ha incendiato il mezzo. Il cadavere “era irriconoscibile”, hanno riferito gli agenti di polizia giunti sul posto.

Il premier maltese, Joseph Muscat, ha denunciato un “attacco barbaro”: “Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti, ma nessuno può giustificare questo atto barbaro”. Il premier ha fatto appello all’unità nazionale e promesso che non avrà pace “finché non verrà fatta giustizia”. Galizia aveva iniziato la professione scrivendo per il “Sunday Times of Malta” e successivamente per il “The Malta Independent”. Qualche anno fa, aveva lanciato un blog contro “l’altra economia dell’isola”, divenuta un vero e proprio paradiso fiscale, tanto da meritarsi l’appellativo di “Panama del Mediterraneo”.

All’indagine sul suo assassinio parteciperà anche l’Fbi statunitense.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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