Unica delle promosse dalla B ad essersi salvata é il Bologna, che la seconda serie nazionale l’aveva frequentata una sola stagione, ma con il ritorno in A conquistato ai play off dopo il quarto posto in campionato.

Proprio dal doppio confronto con il Pescara partiva Delio Rossi, il mister chiamato per la sua grande esperienza a dare sicurezza in un momento delicatissimo da dentro o fuori ed era perciò nella logica delle cose confermare l’allenatore riminese; tanto più dopo la mezza rivoluzione mercatara ed i numerosi giovani da gestire. Naturalmente l’obiettivo imprescindibile era la salvezza, possibilmente da raggiungere senza troppi patemi, togliendosi qualche soddisfazione e facendo crescere ragazzi di belle speranze ma anche senza o di scarsa esperienza; questo compito era ovviamente nelle mani del mister ma anche del DS Pantaleo Corvino, navigato ed espertissimo dirigente, bravissimo quando si parla di scovare giovani da lanciare nel firmamento calcistico.

L’inizio, purtroppo per il Bologna, non era di quelli da ricordare: subito fuori dalla Coppa Italia con lo 0­1 casalingo ad opera del Pavia e soli sei punti dopo 10 giornate di campionato, frutto delle vittorie, guarda caso, su Frosinone e Carpi; un cammino da retrocessione che portava alla drastica decisione del cambio in panchina, fuori Delio Rossi e dentro Roberto Donadoni, reduce dall’allucinante stagione di Parma, dove il mister bergamasco aveva saputo gestire con grande competenza la situazione che tutti conosciamo.

Con Donadoni il Bologna cambiava marcia ed arrivavano, insieme al gioco, le belle vittorie contro il Napoli ed il Milan a San Siro; si sbloccava finalmente Mattia Destro, la chicca del mercato estivo, e parecchi giovani si mettevano in grande evidenza: da Masina a Diawara, da Oikonomou a Donsah. Insomma tutti gli ingredienti per vivere la stagione voluta e programmata. L’esperienza però non si inventa e quando ormai i giochi parevano fatti e la salvezza solo una mera questione di numeri, il giocattolo si inceppava e tornavano le sconfitte, il gioco farraginoso e l’insicurezza; giocate che solo poche giornate prima riuscivano naturali finivano nel dimenticatoio e si gettavano al vento occasioni veramente favorevoli per un salto di qualità alla portata di mano.

La stagione è comunque finita bene, i programmi sono stati rispettati, anche per quanto riguarda alcuni risultati di prestigio; alle vittorie prima citate vanno infatti aggiunte il successo nel derby emiliano di Sassuolo, il doppio pareggio contro la Roma e quello assai prestigioso che ha interrotto un filone di vittorie da record dei penta campioni della Juventus.

Il successo più importante il Bologna lo ha però ottenuto proprio con i giovani, cresciuti in maniera esponenziale ed oggi al centro dell’attenzione di mercato; certo qualcuno partirà sull’altare delle necessità di bilancio, ma alcuni saranno confermati in rossoblu, base importante per ripartire verso un futuro importante, degno della storia rossoblu.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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