Come disse Barack Obama consegnandogli nel 2012 la Medaglia della Libertà: “Non c’è gigante più grande nella storia della musica americana”. Una vita artistica passata a rifiutare etichette.

Oggi Bob Dylan compie 80 anni. Nato nel 1941 a Duluth nel Minnesota e cresciuto a Hibbing, la città natale della famiglia materna al confine con il Canada, Robert Allen Zimmerman comincia a presentarsi al pubblico con lo pseudonimo ispirato al poeta Dylan Thomas durante le esibizioni al Ten O’Clock Scholar, un bar di Minneapolis non lontano dal campus universitario dove già frequenta la locale scena folk che gira intorno ai locali di Dinkytown.

Nel 1959, dopo un’infanzia passata ad ascoltare country, folk e rock ‘n’ roll alla radio, e con il bagaglio di esperienza degli anni passati a suonare cover di Little Richard e Elvis Presley nelle band liceali, Dylan è pronto per fare il grande salto e il grande salto è verso New York dove nel 1960 conosce il suo idolo e maestro, Woody Guthrie.

Guthrie, ha detto Dylan “è stata la vera voce dello spirito americano e io mi dissi che sarei stato il suo più grande discepolo.”

E New York allora è anche, soprattutto, il Greenwich Village. –  In un locale del quartiere che negli anni Cinquanta era stata il rifugio dei Beatnicks e che in quei mesi stava diventando la culla del nuova onda folk, il Gerde’s Folk City, l’11 aprile 1961, Dylan fa il suo vero debutto, ingaggiato per una serie di serate in cui doveva scaldare il pubblico venuto per ascoltare il grande bluesman John Lee Hooker. Dylan non ha ancora 20 anni e il mito è già in lavorazione.

Il 24 maggio Dylan spegne le candeline nella sua villa di Malibù.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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