Si è concluso dopo tre ore a Bali, l’incontro fra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente della Cina Xi Jinping, alla vigilia del G20. Si è trattato del primo faccia a faccia da quando Biden si è insediato alla Casa Bianca. A dimostrazione dell’importanza dell’evento, al tavolo accanto al presidente degli Stati Uniti erano seduti anche il segretario del Tesoro Janet Yellen e il segretario di Stato Antony Blinken.

Prima del colloquio, all’insegna del “fair play”, i due presidenti si sono stretti calorosamente la mano davanti alle bandiere di Usa e Cina. “È semplicemente fantastico vederti”, ha detto Biden a Xi.

Taiwan, la guerra in Ucraina e l’economia: questi gli argomenti al centro della discussione, come si legge anche nella nota ufficiale della Casa Bianca. Questioni da cui emerge la volontà dei due leader di impedire che, fra la guerra russa in Ucraina e le rinnovate tensioni nel quadrante asiatico con al centro il futuro di Taiwan, si crei una ‘escalation’ pericolosa e incontrollabile.

Xi Jinping ha detto: “Il mondo è arrivato a un bivio: dove andremo ora? Questa è una domanda che non è solo nella nostra mente, ma anche nella mente di tutti i paesi. E il mondo si aspetta che la Cina e gli Stati Uniti gestiscano correttamente le loro relazioni”.

Biden dal canto suo ha insistito sullo stesso punto: “Abbiamo l’opportunità di dimostrare che la Cina e gli Stati Uniti possono gestire le divergenze, impedire che la competizione tra i due Paesi diventi qualcosa di simile a un conflitto e trovare modi per lavorare insieme su questioni globali urgenti che richiedono la nostra cooperazione reciproca. E credo che questo sia fondamentale per il bene nostro e della comunità internazionale”.

Xi-BidenLapresse Xi-Biden Biden: “Nessuna guerra fredda Washington-Pechino”

“Stati Uniti e Cina devono collaborare”, ha ribadito Biden, parlando con la stampa al termine dell’incontro, che più volte ha definito “schietto”, e ha annunciato che il segretario di Stato Usa Antony Blinken si recherà presto in visita a Pechino.

Il presidente Usa si è detto “convinto che non ci sarà una nuova guerra fredda con la Cina”, perché “con Xi siamo sempre stati molto franchi, non c’è stato nessun tentativo imminente di invadere Taiwan e io ho ribadito che la nostra posizione non è cambiata. Ci siamo capiti e abbiamo convenuto sul fatto che dobbiamo ancora determinare dei dettagli su molte questioni cui lavoreranno i membri del nostro gabinetto”.

Insomma la “one China policy” degli Stati Uniti non è cambiata, ma gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi modifica unilaterale dello status quo da entrambe le parti, come si legge nello statement della Casa Bianca pubblicato al termine dell’incontro, in cui si sottolinea come il mondo abbia interesse a mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan.

Biden, prosegue lo statement, “ha sollevato le obiezioni degli Stati Uniti alle azioni coercitive e sempre più aggressive della Cina nei confronti di Taiwan, che minano la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione più ampia e mettono a repentaglio la prosperità globale. Il presidente Biden ha anche sollevato preoccupazioni in merito alle pratiche economiche non di mercato della Cina, che danneggiano i lavoratori e le famiglie americane, i lavoratori e le famiglie in tutto il mondo. Ha sottolineato ancora una volta che per noi è una priorità risolvere i casi di cittadini americani detenuti ingiustamente o soggetti a divieti di uscita in Cina”.

Xi: “Taiwan prima ‘linea rossa’ da non oltrepassare” – “La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina, è la base delle relazioni politiche fra Cina e Usa ed è la prima linea rossa che non deve essere superata nelle relazioni fra i due paesi”, ha detto il presidente cinese Xi Jinping. “Chiunque cerchi di dividere Taiwan dalla Cina – si legge nel resoconto pubblicato dal ministero degli esteri cinese – violerà gli interessi fondamentali della nazione cinese; il popolo cinese non lascerà assolutamente che ciò accada”.

Nel corso del bilaterale Xi ha anche difeso la posizione del suo governo sui diritti umani e il sistema di governance della Cina, affermando che la Cina ha una “democrazia in stile cinese” che si adatta alle sue condizioni nazionali. Xi ha riconosciuto le differenze tra Cina e Stati Uniti, ma ha sottolineato che non dovrebbero diventare “un ostacolo alla crescita delle relazioni Cina-Usa”.

La questione “Corea del Nord” – Riguardo alla minaccia rappresentata dalla Corea del Nord, Biden ha detto di non essere sicuro che la Cina abbia la capacità di influenzare il processo decisionale di Pyongyang quando si tratta di test nucleari o missilistici.

Al tempo stesso, ha affermato di ritenere che Xi non voglia ulteriori azioni escalation da parte di Pyongyang.

“Ho detto chiaramente al presidente Xi che penso abbia un obbligo a provare di chiarire con la Corea del Nord che non deve effettuare test nucleari a lungo raggio”, ha detto Biden in conferenza stampa, aggiungendo che “è difficile determinare se la Cina abbia o meno la capacità” di convincere il leader nordcoreano Kim Jong-un a desistere dai test.

Il presidente americano si è comunque detto “fiducioso che la Cina non voglia vedere la Corea del Nord impegnata in ulteriori escalation” e ha chiarito con Xi che, se Pyongyang dovesse effettuare tali test, gli Stati Uniti “intraprenderebbero certe azioni che sarebbero da considerarsi difensive e non dirette contro la Cina”.

Joe Biden dopo l'incontro con Xi JinpingAp Joe Biden dopo l’incontro con Xi Jinping

Biden e Xi “concordi” contro l’uso dell’arma nucleare in Ucraina – Nel corso del suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping a margine dei lavori del G20 a Bali, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sollevato la questione della “brutale guerra della Russia contro l’Ucraina e delle irresponsabili minacce russe di uso del nucleare”.

Entrambi hanno ribadito il loro accordo sul fatto che “una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta e hanno sottolineato la loro opposizione all’uso o alla minaccia dell’uso di armi nucleari in Ucraina”.

Il presidente cinese Xi Jinping ha inoltre rinnovato il suo impegno a incoraggiare i colloqui di pace tra Mosca e Kiev per porre termine alla guerra e sollecitato Stati Uniti, Nato e Unione Europea a parlare con la Russia. “La Cina è fin dall’inizio dalla parte della pace”, ha scandito Xi, citato in una nota della diplomazia cinese. “Sosteniamo e guardiamo a una ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Allo stesso tempo speriamo che gli Stati Uniti, la Nato e l’Ue conducano dialoghi complessivi con la Russia”, ha aggiunto il presidente cinese.

Biden: “Competere senza conflitti” – Tra le questioni affrontate nel summit di Bali anche le relazioni economiche tra Usa e Cina. Il presidente Biden ha spiegato che “gli Usa continueranno a competere vigorosamente con la Cina, a partire dagli investimenti sulle fonti di forza in patria e allineando gli sforzi con gli alleati e con i partner nel mondo” e ha ribadito che “questa competizione non dovrebbe tracimare in conflitto: Usa e Cina devono gestire la competizione responsabimente e mantenere aperte le linee di comunicazione”.

I due leader hanno discusso dell’importanza di sviluppare principi che facciano fatto avanzare questi obiettivi e hanno incaricato i loro team di discuterli ulteriormente. In questo quadro si colloca la prossima visita in Cina del segretario di Stato Blinken.

Xi: “Il mondo è abbastanza grande per due potenze” – Le relazioni tra Cina e Usa “dovrebbero non essere un gioco a somma zero in cui una parte supera la competizione o prospera a spese dell’altra”. I successi di Cina e Stati Uniti, ha affermato il presidente Xi Jinping “sono opportunità, non sfide, l’uno per l’altro. Il mondo è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme”. Le due parti dovrebbero avere “una corretta percezione delle reciproche politiche interne ed esterne e delle intenzioni strategiche”, ha detto Xi, secondo la diplomazia di Pechino.

L’impegno per il clima – Joe Biden e Xi Jinping hanno concordato di riavviare i colloqui tra i due Paesi come parte dei negoziati internazionali sul clima: lo scrive il New York Times sottolineando l’importanza della questione, una “svolta” negli sforzi per evitare la catastrofe del surriscaldamento globale, dopo che Pechino aveva congelato la cooperazione con gli Usa a seguito della visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Ap /Getty Image 7 Lapresse
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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