Il Cesena contro il Catanzaro vince, convince e alza il livello tattico come se fosse il principe della serie B. Una meravigliosa creatura appena nata, ma con la possibilità di crescere e irrobustirsi per ottenere vittorie importanti anche lontane dal Dino MANUZZI.

Il 2-0 a favore dei bianconeri di Mignani è arrivato per merito di una metrica corale che non ha lasciato scampo alla formazione di Fabio Caserta. I calabresi si sono dovuti arrendere alle folate di Kargbo e al suo gol di rapina dopo un assist perfetto di BERTIN BERTINHO, il ragazzo che più di definirlo di Calisese, dico della Santa provvidenza; un calciatore che può adattarsi a più ruoli come ha dimostrato in questa seconda vittoria casalinga, giocando davanti ai tre pilastri della difesa, dando così di fatto più metri ad Adamo (nella ripresa raddoppio da cineteca) per la propensione sulla corsia di destra fino all’area piccola.

Devo ammettere che il gioiellino prodotto del vivaio bianconero, questa sera, mi ha illuminato riportandomi indietro nel tempo, esattamente in un Cesena-Juventus del 1983 terminata 2-2 (doppietta di Schachner) dove FURINO alto come Brontolo si permetteva di “comandare e dirigere”  non solo su Brio, Gentile, Scirea, Cabrini, ma spesso anche su Trapattoni.

Certo altro calcio, non paragonabile a quello attuale, ma che comunque in parte lo si può associare per avere spunti di lettura e non di rottura, perché in fondo la palla è sempre rotonda e vince chi non ha la testa quadrata.

Tornando a Cesena-Catanzaro vorrei elogiare Pisseri che si è prodigato in almeno due interventi alla “Boranghita” quando il risultato era ancora in bilico. Ma con un caffè ristretto passa la paura.

Bene anche finalmente Bastoni e Calo’ che non si sono sovrapposti e hanno sempre giocato in diagonale cercando là profondità.

Ciofi elegante e sicuro di se non ha permesso quasi mai a Pittarello di girarsi verso la porta.

SHPENDINHO e Antonucci si sono ritrovati insieme nella ripresa, sono convintissimo che si contenderanno il blasone per divenire capocannonieri della categoria. Giusto il tempo delle mele dove una certa Pouoette gli ha già dato consigli ed esempi per spaccare la porta e volersi bene come compagni di spogliatoio.

Ultima considerazione, il batti un cinque (anche se direi 8) di Mignani ai suoi ragazzi durante i cambi.

Abbiamo vissuto una serata Chanel, presto avremo anche il profumo dei vitigni con la vendemmia, il Novello, il Sangiovese che al lambrusco di Bisoli gli fa un baffo…. Contro il logorio del calcio moderno.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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