Il 9 settembre del 1998 Lucio Battisti moriva. Ma la sua voce è sempre rimasta nella memoria collettiva di tutto il panorama musicale. Vinili, cd e YouTube. Queste erano le possibilità per fruire dei suoi capolavori come “La canzone del sole”, “I giardini di marzo” e “Con il nastro rosa”.

Ma dal 29 settembre il panorama musicale cambierà. Battisti fece una canzone dal titolo omonimo alla data, un caso o forse una scelta quella della Sony Music? L’etichetta discografica, grazie alla decisione dell’Editore Acqua Azzurra di tornare a conferire mandato a SIAE per la raccolta e ripartizione dei diritti sulle opere musicali di propria titolarità sulle piattaforme online, torna a distribuire le relative canzoni, interpretate da Lucio Battisti, su tutte le piattaforme online di streaming e di download.

E questo accade proprio nel giorno successivo all’uscita del cofanetto, il secondo volume di Masters, composto da quattro cd con 48 canzoni di Lucio Battisti restaurate e rimasterizzate dai nastri originali.

Su tutte le piattaforme di streaming e di download sarà possibile acquistare e ascoltare però solo gli album composti dal duo Mogol – Giulio Rapetti – ai testi e Battisti alla voce. Un totale di 12 dischi. “Ci duole precisare che il repertorio discografico relativo al periodo della collaborazione di Battisti con Panella – Pasquale – risulta ancora non disponibile”, precisa Sony Music.

Quindi l’ultima parte della carriera di Battisti (cinque dischi) non sarà presente sulle piattaforme di streaming e download come Spotify e Apple Music. La moglie Grazia Letizia Veronese (con cui ha fatto anche un disco) sostenne sempre Lucio nelle sue scelte. Ha difeso per 21 anni la riservatezza di Battisti e ha lottato, anche con lo stesso Mogol, per impedire la diffusione della musica di suo marito per pubblicità, colonne sonore, omaggi e festival.

Ma soprattutto, la moglie e gli eredi non volevano che i successi di Battisti fossero presenti sulle principali piattaforme di streaming, preferendo solo vinili e cd. Su Spotify era possibile trovare solo brutte versioni di suoi brani molto noti, suonate e cantate da perfetti sconosciuti. Forse d’ora in poi sarà più facile anche per i più giovani avvicinarsi alla musica di Lucio Battisti e Mogol. Canzoni come “Emozioni”, “La collina dei ciliegi” e “Amarsi un po’” potranno essere ascoltate con un paio di cuffie e uno smartphone. Il 29 settembre del 2019, Battisti forse direbbe: “Il mio canto – è – libero”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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