È stato condannato all’ergastolo Claudio Dettori, 25 anni, imputato davanti alla Corte d’assise di Sassari per l’omicidio di Antonio Fara, barista di 47 anni che l’anno scorso gli aveva offerto ospitalità togliendolo dalla strada. La sentenza, che ha chiuso il processo di primo grado cominciato il 6 giugno scorso, è stata pronunciata stasera dal presidente del collegio Mauro Pusceddu, dopo circa 6 ore di camere di consiglio.

A Dettori, difeso dall’avvocato Bruno Conti (l’imputato ne aveva cambiati sei) e che stamane, durante dichiarazioni spontanee aveva ribadito la sua innocenza, non è stato addebitato il reato di rapina, derubricato in furto. Professandosi totalmente estraneo all’omicidio, Dettori, al quale la Corte ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà, aveva chiesto di ricevere le scuse dei familiari della vittima, parte civile nel processo con l’avvocato Simone Pisano, degli investigatori e della pubblica accusa, rappresentata dal pm Giovanni Porcheddu, che aveva chiesto l’ergastolo.

Alla sorella Ilenia e al padre di Antonio Fara, Giampiero, i giudici hanno riconosciuto un risarcimento di 150 mila euro ciascuno: 60 mila euro, invece, andranno al cugino Giovanni Becca, con cui la vittima aveva un rapporto molto stretto. “La sentenza ha fatto giustizia”, riferisce all’AGI il legale delle parti civili, “ma non restituisce certo Antonio ai suoi familiari”.

Il barista, molto conosciuto a Sassari, era stato trovato morto, in una pozza di sangue, il 23 aprile 2021 nel suo appartamento in via Livorno: la sera prima era stato colpito alla nuca, dopo essere stato picchiato. Le telecamere di videosorveglianza installate nel condominio e nelle vie limitrofe, e la collaborazione di alcuni amici, avevano contribuito a far individuare il sospettato, poi arrestato dai carabinieri.

Antonio Fara gestiva uno storico bar in piazza del Rosario e da qualche settimana ospitava Claudio Dettori. Secondo la ricostruzione dell’accusa, il giovane ha ucciso il suo benefattore e amico per rubargli l’incasso del bar, circa 700 euro, dopo averlo prima picchiato e, infine, colpito con un martello.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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