I proprietari di un bar austriaco, il Charly’s Bar, hanno deciso di vietare l’ingresso all’interno del loro locale a tutti coloro che richiedono asilo, e l’annuncio è stato postato su Facebook e Twitter.

Il bar si trova a Bad Ischl, città termale nell’Austria Superiore. Secondo la proprietaria Karin Siebrecht-Janisch, la decisione è stata presa in seguito ai ripetuti incidenti avvenuti negli ultimi mesi da parte di migranti ai danni delle clienti del locale. La situazione sarebbe peggiorata a Capodanno quando, ha riferito, “diversi richiedenti asilo hanno palpeggiato una cliente”. Tra le misure speciali introdotte, anche la presenza di buttafuori e il pagamento di due euro di addebito all’ingresso che “i migranti non sono in grado di pagare”.

Le forze dell’ordine hanno tuttavia smentito i racconti della proprietaria del bar. Finora la polizia non ha ricevuto nessuna denuncia nei confronti dei circa 120 richiedenti asilo ospitati nel locale centro rifugiati. “Siamo stati spesso chiamati al Charly’s per incidenti, per risse o donne ubriache per terra, ma niente che riguardasse i rifugiati”, ha sottolineato il portavoce della polizia.

La decisione del bar ha indignato gli attivisti per i diritti umani che, tuttavia, hanno sottolineato come la legge austriaca abbia molte scappatoie. Consente in teoria di punire l’incitamento all’odio contro gli stranieri, ma l’uso di termini discriminatori riferiti a “rifugiati” o “richiedenti asilo” non rappresenterebbe un’offesa.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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