“Mi fidavo di lei, mi faceva firmare carte… Non sapevo fossero bonifici… Ora mi è crollato il mondo addosso”. Ottant’anni e i risparmi di una vita volatilizzati. Non solo facoltosi clienti, ma anche modesti pensionati sono incappati nella vicenda cui ora indagano i carabinieri di Castelnovo Monti e la procura di Reggio Emilia.

Un ammanco complessivo di quasi due milioni di euro dai conti dei correntisti della filiale Unicredit del capoluogo dell’Appennino reggiano. Ora, gli inquirenti sono a caccia dei complici dell’indagata, una ex funzionaria 63enne. Tutti quei soldi, infatti, sul suo conto non ci sarebbero. Si ipotizza dunque che ci potrebbero essere altri canali d’appoggio. Cinque le denunce raccolte dai militari da maggio; l’istituto di credito, dopo essere stato informato, si è subito attivato con un’indagine interna e ha a sua volta querelato la funzionaria, che poi è stata licenziata, prima di andare in pensione.

I cittadini della comunità locale, che ancora non sono completamente usciti dalla truffa dell’ex agente dell’Ina Assitalia (scoperta nel 2015, per 10 milioni di euro in false assicurazioni) sono sprofondati nuovamente nello sconforto.

Secondo le accuse, un’ex dipendente, oggi in pensione, approfittando del rapporto di fiducia intrecciato con diversi clienti nel corso degli anni, avrebbe carpito la firma di alcuni di loro su documenti che poi si sono tradotti i veri e propri bonifici a favore di conti ignoti per un ammontare complessivo di quasi due milioni di euro. Una cifra forse destinata ad aumentare. Il presunto raggiro – stando alle testimonianze – emerge nel maggio scorso quando un giovane agente della polizia municipale si accorge che dal suo conto corrente sono sparite alcune migliaia di euro e che, compresi i familiari, la somma avrebbe raggiunto oltre 20mila euro.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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