Fissata per il 9 aprile a Roma la prima udienza nella causa civile contro gli ex amministratori di Banca Etruria: è l’azione di responsabilità, intentata dal liquidatore della vecchia banca (ma anche dalla nuova) per chiedere un risarcimento colossale: 577 milioni di euro.

Si preannuncia un processo lungo e combattuto, ma la prescrizione non c’è.
E in caso di risarcimenti, sono pronte a scattare revocatorie per chi si fosse spogliato delle sue proprietà.

L’atto di citazione poggia sulla presunta “mala gestio” dell’istituto di via Calamandrei sotto vari profili: “l’erogazione di mutui e finanziamenti anche in conflitto di interessi; il depauperamento del patrimonio sociale; l’ostacolo alla vigilanza di Banca d’Italia e la mancata fusione con Popolare Vicenza.” Tra i 38 c’è anche Pier Luigi Boschi, ex vice presidente, padre di Maria Elena, gli ex presidenti Fornasari e Rosi, gli altri ex vice Inghirami, Guerrini, Berni e Boschi, l’ex direttore generale Bronchi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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