Ad aprile l’Istat rileva per la produzione industriale la seconda flessione congiunturale, dopo gli aumenti di inizio anno, con un calo dello 0,7% rispetto a marzo. Anche su base annua c’è una contrazione dell’1,5% dell’indice corretto per gli effetti di calendario, che non stima il possibile impatto del “ponte” tra Pasqua e 25 aprile (+0,1% i dati grezzi). Crolla la produzione italiana di autoveicoli con un -17,1% ad aprile rispetto all’anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario. Nei primi quattro mesi dell’anno emerge una contrazione cumulata del 14,7%. Dalla statistica generale sull’andamento della produzione industriale emerge che da marzo l’indice è in aumento solo per il comparto energia (+3,6%), mentre i beni strumentali segnano -2,5%, i beni intermedi -0,7% e i beni di consumo -0,5%.

Rispetto ad aprile 2018, risultano in flessione 13 settori su 15 ai quali corrisponde un peso pari a quasi l’80% dell’industria. Registrano un aumento tendenziale solo la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+5,8%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+4,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,2%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%), in quella di macchinari e attrezzature n.c.a. (-6,2%) e di mezzi di trasporto (-6,1%).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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