L’eterno scontro fra politica e industria del tabacco non è mai cessato e ancora oggi le interferenze dei signori del fumo nelle decisioni che dovrebbero limitare l’acquisto del tabacco sono innumerevoli.

Fortunatamente, il 63% della popolazione mondiale (4,7 miliardi) vive in un paese che ha messo in campo almeno una misura contro il fumo, come dimostrato da un rapporto pubblicato dall’Oms, secondo cui il numero delle persone protette da almeno una misura è quadruplicato negli ultimi dieci anni. Invece, il 43% della popolazione mondiale (3,2 miliardi di persone) è esposto almeno a due. Questi numeri sono in crescita, ma si può ancora migliorare. “L’industria del tabacco continua a minare gli sforzi dei governi per mettere in campo con decisione degli interventi che salvano vite e permettono risparmi economici – si legge nella relazione -. L’interferenza dell’industria del tabacco nelle politiche rappresenta una barriera letale per l’avanzamento della salute e dello sviluppo in molti paesi”.

Secondo il rapporto, la misura più adottata contro il fumo è l’adozione delle “foto shock” sui pacchetti, ormai in 78 paesi. Quella che invece piace meno è l’uso delle tasse sulle sigarette per scoraggiare i consumi. “Aumentare le tasse per far alzare il prezzo dei prodotti è la misura più efficace e ai costi più bassi per ridurre l’uso e incoraggiare i fumatori a smettere – sottolineano gli esperti – Ma è anche una delle meno utilizzate”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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